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Opera d'arte Madonna con Bambino e Santi di Trofi Monaldo detto Truffetta (notizie fine sec. XV/ 1539 ca.), a Tivoli

L'opera d'arte Madonna con Bambino e Santi di Trofi Monaldo detto Truffetta (notizie fine sec. XV/ 1539 ca.), - codice 12 00237082 - 0 di Trofi Monaldo detto Truffetta (notizie fine sec. XV/ 1539 ca.), si trova nel comune di Tivoli nella provincia di Roma sita in chiesa, Chiesa di S. Maria Maggiore, Piazza Trento, interno, presbiterio, parete destra
immagine - immagine non disponibile -
bene culturalepolittico
soggettoMadonna con Bambino e Santi
tipo schedaOA_3.00
codice univoco12 00237082 - 0
localizzazioneItalia, Lazio, RM, TivoliPiazza Trento
contenitorechiesa, Chiesa di S. Maria Maggiore, Piazza Trento, interno, presbiterio, parete destra
datazionesec. XVI ; 1500 (ca.) - 1592 (ante) [bibliografia; analisi stilistica]
autoreTrofi Monaldo detto Truffetta (notizie fine sec. XV/ 1539 ca.),
materia tecnicatavola/ pittura a olio
misurecm., alt. 500, largh. 330,
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero dell'Interno, Fondo Edifici di Culto (F.E.C.)
dati analiticiIl polittico si compone di undici scomparti di cui uno, quello della predella, perduto. La lunetta superiore è incorniciata da una modanatura lineare; lo scomparto centrale e i due laterali sono delimitati da due semicolonne corinzie (poste ai lati) e da due paraste centrali; la predella si compone di sette scomparti di cui quattro collocati in corrispondenza delle colonne e delle paraste, gli altri tre in corrispondenza dei pannelli centrali. Tra la lunetta e la parte centrale del poilittico corre una trabeazione recante un'iscrizione.Soggetti sacri: Madonna in trono con Bambino Gesù e Santi.STEMMI, EMBLEMI, MARCHI: Classe di appartenenza: emblema, Qualificazione: religioso, Identificazione: San Bernardino da Siena, Posizione: scomparto laterale destro, vicino l'indice di San Bernardino, Descrizione : JHS entro sole raggiato,
notizie storico-criticheL'opera è stata variamente attribuita dagli studiosi nel corso dei secoli. Gli studiosi locali (PACIFICI 1938-1939; MOSTI 1968) attribuirono il polittico alla scuola di Luca Signorelli; nel 1953 F. Zeri ascrisse ipoteticamente l'opera al pittore Giulio Perino D'Amelia, attivo nel corso del sec. XVI. Massimi nel 1939, seguito da Berenson nel 1968, avanzò l'ipotesi che i pannelli laterali, la lunetta e la predella fossero da attribuire a Filotesio Nicola detto Cola dell'Amatrice. Successivamente l'opera fu attribuita ad un anonimo seguace di Trofi Monaldo detto il Truffetta, influenzato dalla pittura di Raffaello (catalogo della mostra "Aspetti dell'arte a Roma, prima e dopo Raffaello", Roma 1984). L'opera non ha sempre avuto la collocazione attuale, nel 1592 il polittico fu rimosso dall'altare maggiore e smembrato per lasciare il posto alla tavola della Madonna delle Grazie, che ancora adesso vi è esposta. Il pannello centrale del polittico fu resecato e collocato nell'attuale seconda cappella a sinistra; il resto dell'ancona fu collocato sull'altare di fondo della navata sinistra e la parte centrale fu sostituita dalla tavola di S. Antonio da Padova che in origine si trovava ai lati del trittico Bulgarini, insieme con un'altra tavola con S. Francesco, ora perduta. Lo stato di conservazione dell'oggetto è nel complesso buono, salvo la presenza di cadute della pellicola pittorica sulla seconda tavola della presdella e l'assenza del dipinto originario che occupava il primo scomparto della predella, forse raffigurante S. Luca evangelista, essendoci all'estremità opposta S. Marco, entrambi considerati gli evangelisti che trattarono maggiormente i temi legati alla Vergine. Il poilittico ha subito alterazioni nel corso del tempo: oltre agli spostamenti e alla resecazione della tavola centrale, nella parte inferiore di quest'ultimavi doveva essere raffigurata o la Dormitio Virginis o una veduta della città di Tivoli, almeno per quanto ipotizza A. Valle (si veda la scheda storica). La raffigurazione della Dormitio avrebbe svolto funzione di pendant alla lunetta superiore in cui è rappresentata l'Incoronazione della Vergine. Sempre Valle, ricorda nel 1924 la presenza di "tracce di rocce di moderna fattura", ora non più visibili. Nel 1916 l'opera fu restaurata dalla soprintendenza competente ed è quindi probabile che il rilievo effettuato da Valle nel 1924 rilevava elementi pittorici "aggiunti" durante il restauro integrativo, in seguito asportati. Nei riquadri della predella si rileva un tono descrittivo e molta accuratezza nella resa dei particolari. I santi raffigurati rientrano nel contesto devozionale tiburtino, in particolare si ricordano: S. Lorenzo, patrono di Tivoli; S. Francesco d'Assisi, il cui culto è molto diffuso nella città; S. Giuseppe, protettore dell'Università dei Carrettieri; S. Bernardino da Siena il cui emblema compare spesso sulle facciate e nei portali delle abitazioni del centro storico di Tivoli e infine S. Sinferusa con i suoi sette figli, martirizzati proprio sulla via Tiburtina.
altra localizzazioneluogo di provenienza: Italia, Lazio, RM, Tivoli
altre attribuzioniFilotesio Nicola detto Cola dell'AmatriceGiulio Perino D'AmeliaSignorelli Luca (scuola di)
bibliografiaBerenson B.( 1968)I; Aspetti arte( 1984)
definizionepolittico
regioneLazio
provinciaRoma
comuneTivoli
indirizzoPiazza Trento
ente schedatoreS50
ente competenteS50
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Rubini L.; Funzionario responsabile: Pedrocchi A. M.; Trascrizione per informatizzazione: ARTPAST/ Colella E. (2005); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Colella E. (2005), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione1990
anno modifica2005
latitudine41.962555
longitudine12.797117

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