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Opera d'arte Madonna con Bambino, Cristo in pietà tra la Madonna e santi, Cristo benedicente, profeti di Gaddi Taddeo (1300 ca./ 1366), Gerini Niccolò di Pietro (notizie dal 1368/ 1414-1415), a Firenze

L'opera d'arte Madonna con Bambino, Cristo in pietà tra la Madonna e santi, Cristo benedicente, profeti di Gaddi Taddeo (1300 ca./ 1366), Gerini Niccolò di Pietro (notizie dal 1368/ 1414-1415), - codice 09 00281048 - 0 di Gaddi Taddeo (1300 ca./ 1366), Gerini Niccolò di Pietro (notizie dal 1368/ 1414-1415), si trova nel comune di Firenze, capoluogo dell'omonima provincia sita in monastero, benedettino femminile, Monastero di S. Niccolò di Cafaggio ora Galleria dell'Accademia, via Ricasoli, 58/60, Galleria dell'Accademia, piano terreno, Sala dei giotteschi
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bene culturaledipinto
soggettoMadonna con Bambino, Cristo in pietà tra la Madonna e santi, Cristo benedicente, profeti
tipo schedaOA_3.00
codice univoco09 00281048 - 0
localizzazioneItalia, Toscana, FI, Firenzevia Ricasoli, 58/60
contenitoremonastero, benedettino femminile, Monastero di S. Niccolò di Cafaggio ora Galleria dell'Accademia, via Ricasoli, 58/60, Galleria dell'Accademia, piano terreno, Sala dei giotteschi
datazionesec. XIV ; 1355 (ca) - 1355 (ca) [bibliografia]; secc. XIV/ XV ; 1395 (ca) - 1400 (ca) [bibliografia]
autoreGaddi Taddeo (1300 ca./ 1366), Gerini Niccolò di Pietro (notizie dal 1368/ 1414-1415),
materia tecnicatavola/ pittura a tempera/ doratura a foglialegno/ intaglio/ doratura a pastiglia/ doratura a fogliavetro/ colorazione
misurecm, alt. 163, largh. 129,
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali
dati analiticiPannello centinato inserito entro carpenteria costituita da una base su mensole, pinnacoli laterali e cuspide mistilinea decorata da foglie di acanto.NR (recupero pregresso)STEMMI, EMBLEMI, MARCHI: Classe di appartenenza: stemma, Qualificazione: corporativo, Identificazione: Arte dei Giudici e Notai, Quantità: 2, Posizione: sui pinnacoli, Descrizione : alla stella ad otto punte d'oro su campo azzurro,
notizie storico-criticheIl dipinto entra alla Galleria dell'Accademia nel 1919 dopo un periodo di permanenza nei deposii degli Uffizi dove è citato nell'inventario del 1881. Il dipinto, dalla caratteristica struttura a lunetta, era in origine probabilmente collocato sopra una porta del "palagio" dell' Arte dei Giudici e Notai come denuncerebbero gli stemmi apposti, e anche le iscrizioni nei cartigli dei due profeti allusive alla sapienza dei Giudici. Un primo riferimento a Taddeo Gaddi fu avenzato nel catalogo del Pieraccini, e avallato dal Siren. Fino all' intervento del Berenson (1932) il complesso pittorico era considerato unitariamente dalla critica che vi riconosceva, in seguito all'attribuzione del Sirén, la mano di Taddeo Gaddi o della sua scuola. Il Berenson riferì invece l' esecuzione della predella e della cuspide ad un artista diverso, successivamente identificato dal Longhi (in Marcucci) con Niccolo' di Pietro Gerini (cfr. Marcucci). Il nome del Gerini è stato in seguito accettato unanimemente (Marcucci, Boskovits) con la proposta di una datazione tra 1395 e 1400. Il Ladis ha avanzato il nome di Ambrogio di Baldese, del quale è documentata l'attività per l'Arte dei Giudici e Notai; lo studioso ritiene la lunetta non totalmente autografa, ma vi vede il largo intervento della bottega. Il resto della critica più recente è invece favorevole a vedervi l'autografia del Gaddi, con una datazione intorno al quinto decennio del secolo, con l'eccezione della Labriola (Dizionario Biografico) che sposta la data al 1354-1355. Tale autografia è sostenibile anche per i compilatori della scheda del catalo dell'Accademia, che ribadiscono l'ottima qualità esecutiva della lunetta con la possente massa plastica della Madonna posta leggermente in tralice, e la confrontano con opere eseguite intorno al 1355. Per la parte eseguita dal Gerini, il confronto con il ciclo di affreschi Migliorati in San Francesco a Prato, suggerisce una datazione sulla fine del secolo.
altra localizzazioneluogo di provenienza: Toscana, FI, Firenze; luogo di provenienza: Toscana, FI, Firenze
altre attribuzioniAmbrogio di Baldese
bibliografiaRigoni C.( 1891)p. 84; Pieraccini E.( 1901)p. 60; Siren O.( 1906)p. 150; Cruttwell M.( 1907)p. 8; Siren O.( 1908)p. 87; Gamba C.( 1909)p. 148; Khvoshinsky B./ Salmi M.( 1914)v. II p. 15; Offner R.( 1921)p. 117; Van Marle R.( 1923-1938)v. III pp. 343-344;
definizionedipinto
regioneToscana
provinciaFirenze
comuneFirenze
indirizzovia Ricasoli, 58/60
ente schedatoreS156
ente competenteS156
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Civai A.; Funzionario responsabile: Damiani G.; Aggiornamento-revisione: Romagnoli G. (2005), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); ARTPAST/ Romagnoli G. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione1988
anno modifica2005; 2006
latitudine43.777035
longitudine11.258756

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