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Opera d'arte La Fraternita dei Laici di Ricci Pio (1848/ 1918), a Arezzo

L'opera d'arte La Fraternita dei Laici di Ricci Pio (1848/ 1918), - codice 09 00222327 di Ricci Pio (1848/ 1918), si trova nel comune di Arezzo, capoluogo dell'omonima provincia sita in palazzo, museo, Palazzo Bruni-Ciocchi, Via S. Lorentino, 8, Museo Statale d'Arte Medievale e Moderna, Deposito
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bene culturaledipinto
soggettoLa Fraternita dei Laici
tipo schedaOA_3.00
codice univoco09 00222327
localizzazioneItalia, Toscana, AR, ArezzoVia S. Lorentino, 8
contenitorepalazzo, museo, Palazzo Bruni-Ciocchi, Via S. Lorentino, 8, Museo Statale d'Arte Medievale e Moderna, Deposito
datazionesec. XIX seconda metà; 1850 - 1899 [analisi stilistica]
autoreRicci Pio (1848/ 1918),
materia tecnicatela/ pittura a olio
misurealt. 111, largh. 93,
condizione giuridicaproprietà Ente pubblico territoriale, Comune di Arezzo
dati analiticiDipinto.Personaggi: Confratelli della Misericordia.
notizie storico-criticheIl dipinto, che raffigura due Confratelli della Fraternita dei Laici intenti uno a ricevere l'elemosina da una ricca dama e l'altro a soccorrere due mendicanti, fu visto dallo storico aretino V. Viviani nella casa del nipote del pittore, l'avvocato G. Borri (V. Viviani, 1922, p. 196). La Fraternita di Santa Maria della Misericordia, detta Fraternità dei Laici, ente caritativo che traeva le sue risorse da lasciti ereditari e donazioni, fu fondato intorno al 1220 per sopperire a quei servizi assistenziali cui il Comune non riusciva a far fronte. Tra is servizi pubblici offerti alla comunità aretina dalla Fraternita nel corso dei secoli si possono annoverare: la gestione ospedaliera, il mantenimento delle scuole, la costruzione dell'acquedotto, l'erogazione di elemosine ai poveri, la costruzione e la gestione della biblioteca pubblica e quella del teatro già nelle Logge Vasari, poi sostituito dall'attuale. Lo stile di questo dipinto, conservato nel Museo aretino ed eseguito entro il 1879 (esso risulta riprodotto anche in un altro quadro presente nella sala ed intitolato "Lo studio del pittore", firmato e datato 'G. Sinni 79'), ci dimostra come il pittore fosse informato sugli sviluppi della pittura di storia a Siena che aveva allora i suoi migliori esponenti in Amos Cassioli, Angelo Visconti e Luigi Mussini. Da questi pittori egli sembra derivare infatti l'attenta ricostruzione del paesaggio urbano aretino e le fogge medievali degli abiti dei personaggi. Il Ricci, nato ad Arezzo il 12 marzo 1848 studiò inizialmente disegno alla Scuola libera di disegno e modellatura retta dal Prof. Luigi Matteschi, per poi passare all'Accademia di Belle Arti di Siena, dove ebbe per maestro Luigi Mussini. Stabilitosi a Firenze frequentò lo studio del Cassioli da cui ebbe diverse commissioni e partecipò con successo all'Esposizione di Torino del 1887 (cfr. Viviani V., 1923, pp. 195-197; Thieme V. , Becker F., Allegemeines Lexicon, Leipzig, 1934, XXVIII, p. 252; Degubernatis A., Dizionario degli artisti italiani viventi, Firenze, 1889, p. 414).
altra localizzazioneluogo di provenienza: Toscana, AR, Arezzo
bibliografiaSalmi M.( 1921)p. 78, n. 147; Museo Statale Arte( 1987)p. 107; Del Vita A.( 1921)p. 19; Viviani U.( 1922)p. 196; Ristori G.( 1971)p. 106
definizionedipinto
regioneToscana
provinciaArezzo
comuneArezzo
indirizzoVia S. Lorentino, 8
ente schedatoreS04
ente competenteS04
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Colle E.; Funzionario responsabile: Maetzke A. M.; Trascrizione per informatizzazione: ARTPAST/ Cacciatore D. (2006); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Cacciatore D. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione1989
anno modifica2006
latitudine43.462177
longitudine11.877183

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