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Opera d'arte incoronazione di Maria Vergine tra santi e profeti di Jacopo di Cione detto Jacopo Orcagna (notizie 1365/ ante 1400), Niccolò di Tommaso (notizie 1346/ 1376), Simone di Lapo (notizie 1372-1373), a Firenze

L'opera d'arte incoronazione di Maria Vergine tra santi e profeti di Jacopo di Cione detto Jacopo Orcagna (notizie 1365/ ante 1400), Niccolò di Tommaso (notizie 1346/ 1376), Simone di Lapo (notizie 1372-1373), - codice 09 00191328 di Jacopo di Cione detto Jacopo Orcagna (notizie 1365/ ante 1400), Niccolò di Tommaso (notizie 1346/ 1376), Simone di Lapo (notizie 1372-1373), si trova nel comune di Firenze, capoluogo dell'omonima provincia sita in monastero, benedettino femminile, Monastero di S. Niccolò di Cafaggio ora Galleria dell'Accademia, via Ricasoli, 58/60, Galleria dell'Accademia, piano terreno, sala degli Orcagna e dei loro seguaci
immagine - immagine non disponibile -
bene culturaledipinto
soggettoincoronazione di Maria Vergine tra santi e profeti
tipo schedaOA_3.00
codice univoco09 00191328
localizzazioneItalia, Toscana, FI, Firenzevia Ricasoli, 58/60
contenitoremonastero, benedettino femminile, Monastero di S. Niccolò di Cafaggio ora Galleria dell'Accademia, via Ricasoli, 58/60, Galleria dell'Accademia, piano terreno, sala degli Orcagna e dei loro seguaci
datazionesec. XIV terzo quarto; 1372 (ca) - 1373 (ca) [documentazione]
autoreJacopo di Cione detto Jacopo Orcagna (notizie 1365/ ante 1400), Niccolò di Tommaso (notizie 1346/ 1376), Simone di Lapo (notizie 1372-1373),
materia tecnicatavola/ pittura a tempera/ doratura a foglia
misurecm, alt. 348, largh. 193,
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali
dati analiticiTavola con con cornice ad arco cuspidato sorretto da colonnine tortili inserite all'interno di una cornice a dentelli che riquadra tutta la tavola, formando due spicchi superiori; gradino con stemmi.Soggetti sacri. Personaggi: San Giovanni Battista; Santa Caterina d'Alessandria; Sant'Anna; San Matteo; San Vittore papa; Madonna; Cristo; San Zanobi; San Barnaba; Santa Reparata; Sant'Antonio abate; San Giovanni evangelista; Isaia; Ezechiele. Abbigliamento: all'antica; contemporaneo. Abbigliamento religioso. Attributi: (San Giovanni Battista) bastone cruciato; pelle di cammello. Attributi: (Santa Caterina d'Alessandria) palma; corona; libro. Attributi: (Sant'Anna) modello città di Firenze. Attributi: (San Matteo) libro; penna. Attributi: (San Vittore papa) palma; libro; tiara; piviale. Attributi: (San Zanobi) pastorale; libro; piviale con giglio fiorentino; libro; mitra. Attributi: (San Barnaba) libro; ramo d'olivo. Attributi: (Sant'Antonio Abate) mantello da eremita. Attributi: (Santa Reparata) libro; vessillo cruciato; manto. Attributi: (San Giovanni evangelista) libro; penna. Attributi: (Profeti) rotoli. Oggetti: trono; drappo; scudi araldici. Decorazioni: modanature; dentelli; motivi fogliacei; foglie d'acqua.STEMMI, EMBLEMI, MARCHI: Classe di appartenenza: stemma, Qualificazione: di corporazione, Identificazione: Arte del Cambio, Quantità: 3, Posizione: primo, nono e undicesimo da sinistra, zoccolo, Descrizione : d'azzurro bisantata d'oro, ; STEMMI, EMBLEMI, MARCHI: Classe di appartenenza: arme, Qualificazione: gentilizia, Identificazione: Alberti, Posizione: secondo da sinistra, zoccolo, Descrizione : d'azzurro con catene in barriera d'oro, ; STEMMI, EMBLEMI, MARCHI: Classe di appartenenza: stemma, Qualificazione: di corporazione, Identificazione: Arte di Calimala, Posizione: terzo da sinistra, zoccolo, Descrizione : di rosso all'aquila afferrante con gli artigli un torsello, ; STEMMI, EMBLEMI, MARCHI: Classe di appartenenza: stemma, Qualificazione: civile, Identificazione: Città di Firenze, Posizione: quarto da sinistra, zoccolo, Descrizione : d'argento con giglio rosso, ; STEMMI, EMBLEMI, MARCHI: Classe di appartenenza: stemma, Qualificazione: reale, Identificazione: Angiò, Posizione: quinto da sinistra, zoccolo, Descrizione : d'azzurro seminato di gigli d'oro, ; STEMMI, EMBLEMI, MARCHI: Classe di appartenenza: stemma, Qualificazione: civile, Identificazione: Sigillo di Firenze, Posizione: sesto da sinistra, zoccolo, Descrizione : di rosso alle chiavi decussate d'argento, ; STEMMI, EMBLEMI, MARCHI: Classe di appartenenza: stemma, Qualificazione: gentilizio, Identificazione: Angiò-Durazzo, Posizione: settimo da sinistra, zoccolo, Descrizione : fasciato di rosso e d'argento; d'azzurro seminato di gigli d'oro; di rosso all'aquila uscente coronata, ; STEMMI, EMBLEMI, MARCHI: Classe di appartenenza: stemma, Qualificazione: di corporazione, Identificazione: Parte Guelfa, Posizione: ottavo da sinistra, zoccolo, Descrizione : d'argento all'aquila rossa che ghermisce un drago di verde, ; STEMMI, EMBLEMI, MARCHI: Classe di appartenenza: arme, Qualificazione: gentilizia, Identificazione: Davanzati, Posizione: decimo da sinistra, zoccolo, Descrizione : d'azzurro al leone rampante d'oro linguato di rosso,
notizie storico-criticheIn data 30 ottobre 1372, l'arte della zecca commissiona ai pittori Niccolò e Simone di dipingere un'immagine della Madonna e Santi. Un altro documento del 15 ottobre 1373 menziona Giovanni d'Ambrogio, un maestro di pietra, cui fu affidata l'esecuzione di tre beccatelli con le armi del Comune, dell'Arte di Calimala e dell'Arte del Cambio in una parete dell'edificio della zecca per sostenere la tavola. Questa, evidentemente ancora incompiuta, fu affidata il 31 ottobre dello stesso anno 1373, a 'Jacopo Cini'. Il Gaye, cui si deve nel 1840 la pubblicazione del documento più recente, identificò Niccolò con Niccolò di Pietro Gerini, unica personalità di questo nome all'epoca sufficientemente inquadrata storicamente; l'identificazione fu accolta per tutto l'Ottocento e il Gerini insieme al non meglio identificato Simone fu considerato l'artista che iniziò il dipinto; rimaneva ancora incognito il terzo artista, quello Iacopo di Cino del quale non si trovavano riscontri a Firenze in quel periodo, che solo una intuizione di Milanesi, in una annotazione manoscritta rimasta sconosciuta ai suoi contemporanei, tenta di identificare con Jacopo di Cione. Agli inizi del Novecento, il Siren propone un inserimento della tavola nell'ambito di Andrea Orcagna, accostandogli anche l'Incoronazione della Vergine già in San Pier Maggiore ed ora conservata a Londra (National Gallery). Il Siren in concomitanza con la pubblicazione dei documenti fatta dal Poggi (1908) sostiene finalmente l'ipotesi di idenificare Iacopo di Cino con Iacopo di Cione, assegnando quindi la tavola a Niccolò Gerini, Simone e Iacopo di Cione. Offner nel 1921 rileva che in realtà la tavola è estranea al linguaggio figurativo di Niccolò Gerini e di fatto attribuisce la sua esecuzione interamente a Iacopo di Cione, al quale peraltro accosta anche il dipinto di San Pier Maggiore, ugualmente documentato ad un "Niccholao". Si apre un dibattito che vede da una parte i sostenitori di una esecuzione divisa tra i due artisti, Niccolò Gerini e Iacopo di Cione, dall'altra coloro che sostengono una totale autografia di quest'ultimo. La Marcucci, nel 1965, ribadisce l'attribuzione a Gerini e Iacoppo di Cione e propone di identificare lo sconosciuto Simone con un Simone di Lapo Gucci immatricolato nel 1371. Nel 1975 Boskovits sottolinenado le caratteristiche di una pittura più tenera adottata da Iacopo sotto l'influsso del fratello Nardo rileva la vicinanza con una altro artista Niccolò di Tommaso con il quale propone di identificare il Niccholao citato nei documenti.Tartuferi e Ladis hanno riscontrato possibilità di confronti tra le figure dei santi qui raffigurate e i santi dipinti sulle pareti del Tau a Pistoia. Tuttavia anche tra la critica più recente non mancano autorevoli sostenitori della partecipazione del Gerini alla stesura della tavola (Bonsanti, Gordon, Kreytenberg). Bellosi confrontando le differenze di stile esistenti tra il San Matteo degli Uffizi, terminato da Iacopo di Cione nel 1368, e l'Incoronazione dell'Accademia preferisce mantenere quest'ultima nel generico ambito orcagnesco, proponendo invece di riconoscere Iacopo nell'attività dell'anonimo Maestro della Predella dell'Ashmolean Museum, di stretta osservanza di Andrea. Questo naturalmente rimette in discussione tutta l'attività di Iacopo di Cione, personalità documentata ma della quale non si conoscono opere firmate. Gli artisti che lavorano alla tavola della Zecca mostrano inconfutabile una cultura fortemente segnata dell'influsso di Nardo di Cione, nella gentilezza espressiva e nella morbidezza della stesura pittorica.
altra localizzazioneluogo di provenienza: Toscana, FI, Firenze; luogo di provenienza: Toscana, FI, Firenze; luogo di provenienza: Toscana, FI, Firenze; luogo di deposito: Toscana, FI, Montespertoli, Montegufoni
bibliografiaGaye G.( 1840)v. II pp. 432-433; Crowe J. A./ Cavalcaselle G. B.( 1864-1866)v. II p. 23 n. 1; Pini C./ Milanesi G.( 1869-1876)v. I n. 8; Rigoni C.( 1891)p. 87; Ridolfi E.( 1897)p. 177; Schmarsow A.( 1897)p. 167 n. 1; Siren O.( 1904)p. 338 n. 1; Suida W. E
definizionedipinto
regioneToscana
provinciaFirenze
comuneFirenze
indirizzovia Ricasoli, 58/60
ente schedatoreS156
ente competenteS156
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Lapucci R.; Funzionario responsabile: Damiani G.; Trascrizione per informatizzazione: Dal Poz L. (1988); Aggiornamento-revisione: Romagnoli G. (2005), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); ARTPAST/ Romagnoli G. (2006), Refere
anno creazione1986
anno modifica2005; 2006
latitudine43.777035
longitudine11.258756

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