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Opera d'arte Il Salvatore benedicente, San Vincenzo Ferreri, Sant'Agostino, Sant'Elena e San Francesco di Ruggieri Marco detto Marco Zoppo (1433/ 1498), a Venezia

L'opera d'arte Il Salvatore benedicente, San Vincenzo Ferreri, Sant'Agostino, Sant'Elena e San Francesco di Ruggieri Marco detto Marco Zoppo (1433/ 1498), - codice 05 00401523 di Ruggieri Marco detto Marco Zoppo (1433/ 1498), si trova nel comune di Venezia, capoluogo dell'omonima provincia sita in convento, Convento dei Canonici Lateranensi, ex Convento dei Canonici Lateranensi, Dorsoduro, 1050, Gallerie dell'Accademia, Quadreria
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bene culturaledipinto, elemento d'insieme
soggettoIl Salvatore benedicente, San Vincenzo Ferreri, Sant'Agostino, Sant'Elena e San Francesco
tipo schedaOA_3.00
codice univoco05 00401523
localizzazioneItalia, Veneto, VE, VeneziaDorsoduro, 1050
contenitoreconvento, Convento dei Canonici Lateranensi, ex Convento dei Canonici Lateranensi, Dorsoduro, 1050, Gallerie dell'Accademia, Quadreria
datazionesec. XV seconda metà; 1468 - 1468 [NR (recupero pregresso)]
autoreRuggieri Marco detto Marco Zoppo (1433/ 1498),
materia tecnicatavola/ pittura a olio
misurealt. 136, largh. 407,
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali
dati analiticiNR (recupero pregresso)Soggetti sacri: il Salvatore benedicente; San Vincenzo Ferreri; Sant'Agost ino; Sant'Elena; San Francesco.
notizie storico-criticheIl lungo dipinto era stato diviso e poi ricomposto arbitrariamente in tre parti, ponendo il San Francesco al posto della Sant'Elena e lasciando ques ta e il San Vincenzo Ferreri isolati. Questi ultimi rimasero a lungo nel d epositorio dove vennero recuperati e restaurati da G. Zennaro nel 1895. L' insieme fu riunito da M. Pellicioli nel 1948 con l'aggiunta di due strisce lungo i pilastri e una sul pavimento. Durante l'ultimo intervento tali zo ne furono integrate a rigatino e nonostante la generale pulitura, si è con servato il manto di sant'Elena, che è un antico rifacimento. Si trovava or iginariamente nel Magistrato del Cattaver, ufficio che vigilava sul contra bbando in Palazzo Ducale; passò poi, in seguito alle soppressioni, nel dep osito della Commenda di Malta (Stato Generale 1822, n. 418) come "San Marc o e quattro santi", venendo consegnato alle Gallerie il 28 novembre 1838 ( Moschini Marconi 1955). Al centro il Salvatore benedicente reca un libro a perto verso l'osservatore su cui é scritto: SI VERE / UTIQUE / IUSTI / CIA M / LOQUI / MINI / RECTE / IUDICA / TE - FI / LII - HOMIN / UM. (Se parlat e veramente di giustizia, giudicate rettamente, figli degli uomini). Sul g radino del trono la data: MCCCC 6 VIII (1468). ADI II° GENER.. Sui pilastr i centrali, nella zona superiore, i quattro stemmi maggiori appartengono e videntemente ai magistrati in carica, mentre i quindici stemmi più piccoli alla base delle singole figure, con le iniziali (da sinistra: I. C. - . A. .S. - .P. .B.; .F. .M. - .P. .M. - .R. .D.; .S. - .N. .M. - .P. .V.; .A . .K. - .B. .B. - .I. .L.; .K. .B. .M. - .B. .L.) che sembrano ripassate, sono stati aggiunti posteriormente. I loro campi risultano vuoti e non è b en chiaro se rimasero incompiuti o furono abrasi. Il Boschini (1664) ricor da nel Magistrato del Cattaver "gran quantità di figure di devozione & alt re di mano del Vivarini da Murano" e lo Zanetti (1771) precisa che si trat ta di "vari quadri con le figure del Salvatore, della Madonna e di molti a ltri Santi nello stile di Vivarini", riportando anche la citata scritta co n la data. E' possibile quindi che in origine la lunga tela facesse parte di un complesso smembrato e perduto. I vecchi cataloghi presentavano un'at tribuzione al Vivarini, talvolta identificato in Bartolomeo. Fu il Paolett i (1903) che per primo ne mise in luce la componente padovana avvicinand olo all'"Arco del doge Tron" (Gallerie, cat. n. 53), mentre il Berenson (1957) lo assegnava a Giovanni Bellini, e la Moschini Marconi alla sua scuola. Tuttavia alla luce dell'ultimo restauro l'espressionistica tension e formale e l'icastico linearismo che caratterizzano l'opera ricordano anc he i modi di Marco Zoppo e appaiono singolarmente vicini all'altare Pesaro (Berlino, Staatliche Museen), eseguito a Venezia nel 1471. Più recentemen te il Lucco (1990) riprende l'ipotesi che il telero appartenga a un seguac e di Giovanni Bellini, attivo nel cantiere di Santa Maria della Carità e f orse autore dei santi Francesco e Vittore nel trittico della "Natività", e seguito per la stessa chiesa e ancor oggi esposto nell'abside che fa par te delle Gallerie dell'Accademia.
bibliografiaMoschini Marconi S.( 1955)pp. 89-90, n. 85; Berenson B.( 1957)I, p. 34; Nepi Scire' G./ Valcanover F.( 1985)p. 134; Nepi Scire' G.( 1995)pp. 17-18
definizionedipinto
regioneVeneto
provinciaVenezia
comuneVenezia
indirizzoDorsoduro, 1050
ente schedatoreS472
ente competenteS472
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Nepi Scirè G.; Funzionario responsabile: Spadavecchia F.; Aggiornamento-revisione: Rizzo P. (2004), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); ARTPAST/ Bergamo M. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione1995
anno modifica2004; 2006
latitudine45.431402
longitudine12.328676

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