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Opera d'arte grottesche di Sabatini Lorenzo detto Lorenzino da Bologna (1530/ 1577), a Firenze

L'opera d'arte grottesche di Sabatini Lorenzo detto Lorenzino da Bologna (1530/ 1577), - codice 09 00281607 - 0 di Sabatini Lorenzo detto Lorenzino da Bologna (1530/ 1577), si trova nel comune di Firenze, capoluogo dell'omonima provincia sita in palazzo, comunale, Palazzo Vecchio o della Signoria, NR (recupero pregresso), Museo di Palazzo Vecchio, ricetto tra le sale dei Cinquecento e dei Dugento
immagine - immagine non disponibile -
bene culturaledipinto, ciclo
soggettogrottesche
tipo schedaOA_3.00
codice univoco09 00281607 - 0
localizzazioneItalia, Toscana, FI, FirenzeNR (recupero pregresso)
contenitorepalazzo, comunale, Palazzo Vecchio o della Signoria, NR (recupero pregresso), Museo di Palazzo Vecchio, ricetto tra le sale dei Cinquecento e dei Dugento
datazionesec. XVI ; 1565 - 1565 [documentazione]
autoreSabatini Lorenzo detto Lorenzino da Bologna (1530/ 1577),
materia tecnicaintonaco/ pittura a frescostucco
condizione giuridicaproprietà Ente pubblico territoriale, Comune di Firenze
dati analiticiVolta scompartita in vele, ottagoni, ovati, lunette.NR (recupero pregresso)
notizie storico-criticheLa prima notizia sul Sabatini, pittore bolognese, fu fornita dal Vasari nelle pagine dedicate alla vita del Primaticcio: il biografo ci informa che questi avrebbe portato con se' a Fontainebleau il Sabatini "se non fosse stato carico di moglie e molti figlioli". Non si conosce però il momento in cui fu fatto l'invito, certo è che la prima attività di Lorenzino precede di poco la sua collaborazione fiorentina col Vasari: in una lettera del 9 febbraio 1562 indirizzata all'aretino, il Sabatini promette l'invio di un suo disegno senza precisarne il soggetto. Questo primo contatto tra i due pittori dette luogo alla collaborazione in Palazzo Vecchio, documentata dallo stesso biografo, in occasione delle nozze di Francesco I Medici con Giovanna d'Austria, avvenute nel 1565. Gli apparati per i festeggiamenti furono grandiosi, ma oggi del lavoro del Sabatini, che fornì anche alcune tele per il Salone e la Dogana, rimane soltanto la volta di questo Ricetto. Per questi lavori il pittore fu pagato il 25 giugno del 1566. Sebbene documentato dal Vasari e ricordato dal Borghini, che menziona soltanto le due figure allegoriche della Giustizia e della Prudenza elogiandone "il buon disegno, gran rilievo, bel colorito", l'intervento fiorentino del Sabatini viene quasi dimenticato dalla letteratura artistica: il Bodmer nel suo elenco ritiene le opere perdute. L'intera decorazione evidenzia l'intenzione del pittore bolognese di assimilare il proprio stile a quello vasariano, e segue di poco la decorazione del palazzo bolognese Vizzani Sanguinetti databile agli anni '64-'65 ed ancora di stretta aderenza alla maniera di Pellegrino Tibaldi.
committenzaDe' Medici Cosimo I granduca di Toscana (1565)
bibliografiaMuccini U.( 1992)p. 55; Cecchi A.( 1995)p. 103
definizionedipinto
regioneToscana
provinciaFirenze
comuneFirenze
indirizzoNR (recupero pregresso)
ente schedatoreL. 41/1986
ente competenteS128
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Corti C.; Funzionario responsabile: Damiani G.; Trascrizione per informatizzazione: Reggioli C./ Orfanello T. (1998); Aggiornamento-revisione: Reggioli C. (1998), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); Orfanello T. (1999), Ref
anno creazione1988
anno modifica1998; 1999; 2006
latitudine43.779926
longitudine11.245030

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