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| bene culturale | dipinto, ciclo |
| soggetto | grottesche |
| tipo scheda | OA_3.00 |
| codice univoco | 09 00281607 - 0 |
| localizzazione | Italia, Toscana, FI, FirenzeNR (recupero pregresso) |
| contenitore | palazzo, comunale, Palazzo Vecchio o della Signoria, NR (recupero pregresso), Museo di Palazzo Vecchio, ricetto tra le sale dei Cinquecento e dei Dugento |
| datazione | sec. XVI ; 1565 - 1565 [documentazione] |
| autore | Sabatini Lorenzo detto Lorenzino da Bologna (1530/ 1577), |
| materia tecnica | intonaco/ pittura a frescostucco |
| condizione giuridica | proprietà Ente pubblico territoriale, Comune di Firenze |
| dati analitici | Volta scompartita in vele, ottagoni, ovati, lunette.NR (recupero pregresso) |
| notizie storico-critiche | La prima notizia sul Sabatini, pittore bolognese, fu fornita dal Vasari nelle pagine dedicate alla vita del Primaticcio: il biografo ci informa che questi avrebbe portato con se' a Fontainebleau il Sabatini "se non fosse stato carico di moglie e molti figlioli". Non si conosce però il momento in cui fu fatto l'invito, certo è che la prima attività di Lorenzino precede di poco la sua collaborazione fiorentina col Vasari: in una lettera del 9 febbraio 1562 indirizzata all'aretino, il Sabatini promette l'invio di un suo disegno senza precisarne il soggetto. Questo primo contatto tra i due pittori dette luogo alla collaborazione in Palazzo Vecchio, documentata dallo stesso biografo, in occasione delle nozze di Francesco I Medici con Giovanna d'Austria, avvenute nel 1565. Gli apparati per i festeggiamenti furono grandiosi, ma oggi del lavoro del Sabatini, che fornì anche alcune tele per il Salone e la Dogana, rimane soltanto la volta di questo Ricetto. Per questi lavori il pittore fu pagato il 25 giugno del 1566. Sebbene documentato dal Vasari e ricordato dal Borghini, che menziona soltanto le due figure allegoriche della Giustizia e della Prudenza elogiandone "il buon disegno, gran rilievo, bel colorito", l'intervento fiorentino del Sabatini viene quasi dimenticato dalla letteratura artistica: il Bodmer nel suo elenco ritiene le opere perdute. L'intera decorazione evidenzia l'intenzione del pittore bolognese di assimilare il proprio stile a quello vasariano, e segue di poco la decorazione del palazzo bolognese Vizzani Sanguinetti databile agli anni '64-'65 ed ancora di stretta aderenza alla maniera di Pellegrino Tibaldi. |
| committenza | De' Medici Cosimo I granduca di Toscana (1565) |
| bibliografia | Muccini U.( 1992)p. 55; Cecchi A.( 1995)p. 103 |
| definizione | dipinto |
| regione | Toscana |
| provincia | Firenze |
| comune | Firenze |
| indirizzo | NR (recupero pregresso) |
| ente schedatore | L. 41/1986 |
| ente competente | S128 |
| autori della catalogazione | Compilatore scheda: Corti C.; Funzionario responsabile: Damiani G.; Trascrizione per informatizzazione: Reggioli C./ Orfanello T. (1998); Aggiornamento-revisione: Reggioli C. (1998), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); Orfanello T. (1999), Ref |
| anno creazione | 1988 |
| anno modifica | 1998; 1999; 2006 |
| latitudine | 43.779926 |
| longitudine | 11.245030 |