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Opera d'arte flagellazione di Cristo di Vaccaro Andrea (1604/ 1670), a Napoli

L'opera d'arte flagellazione di Cristo di Vaccaro Andrea (1604/ 1670), - codice 15 00027745 di Vaccaro Andrea (1604/ 1670), si trova nel comune di Napoli, capoluogo dell'omonima provincia sita in chiesa, basilica, Chiesa di S. Domenico Maggiore, Piazza S. Domenico Maggiore, 8/A, Transetto sinistro, prima cappella
immagine - immagine non disponibile -
bene culturaledipinto
soggettoflagellazione di Cristo
tipo schedaOA_3.00
codice univoco15 00027745
localizzazioneItalia, Campania, NA, NapoliPiazza S. Domenico Maggiore, 8/A
contenitorechiesa, basilica, Chiesa di S. Domenico Maggiore, Piazza S. Domenico Maggiore, 8/A, Transetto sinistro, prima cappella
datazionesec. XVII ; 1607 - 1607 [bibliografia]
autoreVaccaro Andrea (1604/ 1670),
materia tecnicatela/ pittura a olio
misurealt. 286, largh. 213,
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero dell'Interno, Fondo Edifici di Culto (F.E.C.)
dati analiticiDipinto.Personaggi: Cristo. Figure maschili.
notizie storico-criticheCome risulta dal recente ritrovamento di alcuni documenti il dipinto venne commissionato dai de Franchis i quali lo collocarono in una cappella che non è quella in seguito posseduta dalla famiglia in San Domenico Maggiore, ma in un'altra donata da don ferdinando Gonzaga dentro il cortile dell'omonimo monastero e avente in comune la parete di fondo con la cappella Spinelli. Successivamente nel 1631 Geronimo de franchis compra la seconda cappelòla del transetto destro dedicata a Santo Stefano. L'anno dopo permuta questa cappella con quella degli Spinelli, la prima della navata sinistra e comunicante con quella che aveva avuto dal Gonzaga, con l'intenzione di unire le due cappelle. I lavori iniziati nel 1637 ebbero termine nel 1652 quando alla cappella terminata viene imposto il titolo di flagellazione, in quanto pronta per accogliere la tela del Caravaggio la quale dovette essere collocata nella cappella donata dal Gonzaga, poi durante i lavori provvisoriamente in casa De Franchise ciò spiega l'assenza di qualsiasi notizia nelle antiche fonti napoletane, note fino al celano, dal quale nel 1692 viene citata per la prima volta, mentre il romano Bellori la ricorda già nella sua opera del 1672. La tela del caravaggio subirà nel corso dei secoli continui spostamenti. Già nel 1675 si stabilì che al posto della Flagellazione fosse collocata la statua della Vergine del Rosario di Pietro ceraso. In tale circostanza la tela venne sistemata su una delle pareti laterali nella stessa cappella. di qui tra la fine del XVIII e l'inizio del sec. XIX nella cappella di Sant'Antonio Abate dove la vede il Perrotta e il Volpicella. Nel 1850 viene rimossa e sistemata nella cappella di santo Stefano, ex cappella Carafa. Tra il 1940 e il 1970 il dipinto finì nella cappella del Rosario cioè la prima del transetto sinistro attigua a quella di Santo Stefano; e infine nel 1972 nelle sale del Museo Nazionale di Capodimonte. La maggior parte della critica moderna ha finito con il considerare la Flagellazione come un episodio classico nella produzione del Caravaggio e nella datazione proposta nel 1959 dal Longhi al secondo periodo napoletano. Ma già nel 1951 le schede del catalogo della mostra milanese di quell'anno ponevano senza dubbio l'opera alò 1607.
bibliografiaBellori G. P.( 1728)p.211; Volpicella S.( 1850)p. 195; Celano C.( 1692)p. 458; Pacelli V.( 1978)pp. 57-63
definizionedipinto
regioneCampania
provinciaNapoli
comuneNapoli
indirizzoPiazza S. Domenico Maggiore, 8/A
ente schedatoreS31
ente competenteS110
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Fiorentino C.; Funzionario responsabile: Causa R.; Trascrizione per informatizzazione: Borrelli G. (1996); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Savarese M. (2005), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione1980
anno modifica2005
latitudine40.848293
longitudine14.255061

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