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Opera d'arte figura femminile a Arezzo

L'opera d'arte figura femminile - codice 09 00259976 si trova nel comune di Arezzo, capoluogo dell'omonima provincia sita in palazzo, museo, Palazzo Bruni-Ciocchi, Via S. Lorentino, 8, Museo Statale d'Arte Medievale e Moderna
immagine - immagine non disponibile -
bene culturaleciotola
soggettofigura femminile
tipo schedaOA_3.00
codice univoco09 00259976
localizzazioneItalia, Toscana, AR, ArezzoVia S. Lorentino, 8
contenitorepalazzo, museo, Palazzo Bruni-Ciocchi, Via S. Lorentino, 8, Museo Statale d'Arte Medievale e Moderna
datazionesec. XX primo quarto; 1900 (ca.) - 1924 (ca.) [analisi stilistica; bibliografia]
ambito culturalebottega derutese(analisi stilistica; bibliografia)
materia tecnicamaiolica/ lustratura
misurealt. 4.3, diam. 17.6,
condizione giuridicaproprietà Ente pubblico territoriale, Comune di Arezzo
dati analiticiCiotola in maiolica dipinta su smalto bianco rosato a tratto blu, colore ocra e verde con lustro oro. La decorazione interna è con fascia con motivo a squame tra filetti; al centro mezza figura di religiosa con ampia cuffia e cintura sopra un saio, volta a sinistra verso un crocefisso; a destra, fiorone stilizzato. Il fondo con la figura è leggermente umbonato; la parete del verso è semplicemente smaltata in colore bianco rosato. Il fondo è senza listello.NR (recupero pregresso)
notizie storico-criticheIl pezzo imita la produzione di Deruta del 1500/ 25 e si propone come un esempio del rinnovato interesse per le tecniche del lustro recuperate dall'Ottocento. La ricerca testimoniata fu stilistica oltre che tecnica con imitazione delle opere antiche. I ceramisti di Deruta si avviarono al rinnovo alla fine del secolo e i risultati più soddisfacenti si riscontrano nelle opere di Angiolo Micheletti ma senza il ricorso al lustro. Sarà la Società Anonima Maiolica nel 1910 con Alpinolo Magnini e dopo la prima guerra mondiale con Ubaldo Grazia a rivitalizzare la produzione di Deruta. Il Magnini avrà il merito di riscoprire il lustro derutese assieme a Ubaldo Grazia; dal 1915 essi furono in grado di riprodurre l'antico lustro dorato (op. cit. Fiocco-Gherardi, p. 478/ 9). La produzione di lustri ebbe luogo anche a Pesaro con la manifattura Molaroni e in altri centri come Gualdo Tadino e Gubbio in data antecedente.
altra localizzazioneluogo di provenienza: Toscana, AR, Arezzo
definizioneciotola
regioneToscana
provinciaArezzo
comuneArezzo
indirizzoVia S. Lorentino, 8
ente schedatoreS04
ente competenteS04
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Fuchs D. C.; Funzionario responsabile: Casciu S.; Trascrizione per informatizzazione: ARTPAST/ Meocci F. (2006); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Meocci F. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione1991
anno modifica2006
latitudine43.462177
longitudine11.877183

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