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Opera d'arte figura di soldato in combattimento di Puoti V. (notizie prima metà sec. XX), a Chiaramonti

L'opera d'arte figura di soldato in combattimento di Puoti V. (notizie prima metà sec. XX), - codice 20 00203003 di Puoti V. (notizie prima metà sec. XX), si trova nel comune di Chiaramonti nella provincia di Sassari sita in giardino, comunale, Giardini Pubblici o Parco delle Rimembranze, Via Europa Unita, lato nord - nord ovest
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bene culturalemonumento ai caduti, a cippo, Monumento ai caduti della prima guerra mondiale
soggettofigura di soldato in combattimento
tipo schedaOA_3.00
codice univoco20 00203003
localizzazioneITALIA, Sardegna, SS, Chiaramonti, CHIARAMONTIVia Europa Unita
contenitoregiardino, comunale, Giardini Pubblici o Parco delle Rimembranze, Via Europa Unita, lato nord - nord ovest
datazionesec. XX ; 1927 - 1927 [data]
autorePuoti V. (notizie prima metà sec. XX),
materia tecnicamarmo/ sculturatrachitebronzo/ fusione
misurecm, alt. 485, largh. 307, prof. 307,
condizione giuridicaproprietà Ente pubblico territoriale, Comune di Chiaramonti
dati analiticiIl monumento è composto da un basamento modanato in marmo sul quale poggiano una base in trachite e la statua bronzea raffigurante un soldato con una bomba a mano nella mano destra. Sulla parte frontale è posta la dedica con la data.Figure: fante. Abbigliamento: giubba; pantalone; fasce mollettiere; scarponi; cintura porta buffetteria; elmetto. Armi: bomba a mano nella mano destra; baionetta appesa alla cintura; fucile poggiato a terra.
notizie storico-criticheIl monumento è situato all'interno dei Giardini Pubblici nati come Parco delle Rimembranze, dove ogni albero che venne messo a dimora doveva ricordare un Caduto della Grande Guerra. Il monumento non è l'unico dedicato ai Caduti dal Comune di Chiaramonti: esiste infatti un dipinto, realizzato negli anni immediatamente successivi al conflitto e conservato nella Sala Consiliare dell'Ex Casa Comunale, che riporta anche i nomi di tutti i Caduti. La proposta di creare in tutti i centri abitati d’Italia un Parco o un Viale della Rimembranza, per ricordare e onorare i caduti della I Guerra mondiale, fu lanciata nel 1922 da Dario Lupi, sottosegretario alla Pubblica Istruzione. Il 27 dicembre 1922 il Ministero della Pubblica Istruzione inviò a tutti i regi Provveditori agli Studi una lettera circolare con la quale veniva richiesto: "[...] che le scolaresche d’Italia si facciano iniziatrici di una idea nobilissima e pietosa: quella di creare in ogni città, in ogni paese, in ogni borgata, la Strada o il Parco della Rimembranza. Per ogni caduto nella grande guerra, dovrà essere piantato un albero; gli alberi varieranno a seconda della regione, del clima, dell’altitudine [...]". Il giorno successivo lo stesso Ministero fece pubblicare sul Bollettino Ufficiale n. 52 del 28 dicembre 1922 una seconda circolare, la n. 73, nella quale vennero illustrate le "norme per la costituzione dei Viali e Parchi della Rimembranza": "[...] tre regoli di legno dei tre colori della bandiera nazionale [...] descrivano un tronco di piramide triangolare e siano tenuti fissi da sei traversine sottili di ferro [...] uno dei regoli e precisamente quello colorato in bianco, alquanto più lungo degli altri due, dovrà portare a 10 cm dall’estremità superiore una targhetta in ferro smaltato, con la dicitura: IN MEMORIA DEL (grado, nome, cognome) CADUTO NELLA GRANDE GUERRA IL (data) A (nome della battaglia)". Le numerose circolari ministeriali e l’attivismo di Lupi spinsero ogni scuola italiana a inaugurare il proprio Parco, uno "spazio sacro" destinato alle numerose liturgie fasciste del ventennio. Già nel 1923 furono inaugurati in Italia 1048 Viali o Parchi della Rimembranza. Il corpo insegnante era tenuto a collaborare con i Comuni, tramite dei Comitati esecutivi, per formare l’elenco dei caduti, attingendo le notizie dal Comune o dal Distretto Militare. Stabilito il numero degli alberi da piantare, l’autorità municipale sceglieva il luogo dove fare la piantagione. Le piantine forestali occorrenti per la creazione dei Viali della Rimembranza, su richiesta dei Comuni, venivano gratuitamente distribuite dal Ministero dell’Agricoltura (Direzione Generale delle Foreste). Il rito doveva essere compiuto dalle scolaresche affinché manifestassero la riconoscenza ai caduti della propria città. Tali “selve votive” rappresentavano "la spirituale comunione tra vivi e morti per la Patria, luoghi sacri al culto della Nazione, dove i fanciulli si sarebbero educati alla santa emulazione degli eroi". Venne istituita anche una guardia d’onore, formata da scolari, a cui venne affidata la cura delle selve votive. Successivamente, il 21 marzo del 1926, con legge n. 559, i Viali e i Parchi della Rimembranza furono dichiarati pubblici monumenti: "[...] i Viali e i Parchi della Rimembranza, dedicati, nei diversi Comuni del Regno, ai caduti nella guerra 1915-1918 e alle vittime fasciste, sono pubblici monumenti [...]." (Da: “Le Pietre Raccontano/ Approfondimenti/ Viali e Parchi della Rimembranza”).
georeferenziazionelocalizzazione fisica: x: 8.8193338669; y: 40.74963739; metodo di georeferenziazione: punto esatto; tecnica di georeferenziazione: rilievo da foto aerea senza sopralluogo; base di riferimento: ICCD1004366_OI.ORTOI; 20-5-2014; (2128335) -ORTOFOTO 2006- (ht
definizionemonumento ai caduti, a cippo
denominazioneMonumento ai caduti della prima guerra mondiale
regioneSardegna
provinciaSassari
comuneChiaramonti
localitaCHIARAMONTI
indirizzoVia Europa Unita
ente schedatoreS59
ente competenteS59
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Pulina L.; ; Funzionario responsabile: Referente scientifico: Dettori M.P.Dettori M.P.; Trascrizione per informatizzazione: Pulina L. (2014)
anno creazione2014
latitudine40.749637
longitudine8.819334

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