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Opera d'arte disputa di Gesù con i dottori nel tempio di Todisco Giovanni (notizie metà sec. XVI), a Matera

L'opera d'arte disputa di Gesù con i dottori nel tempio di Todisco Giovanni (notizie metà sec. XVI), - codice 17 00167183 di Todisco Giovanni (notizie metà sec. XVI), si trova nel comune di Matera, capoluogo dell'omonima provincia
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bene culturaledipinto, frammento
soggettodisputa di Gesù con i dottori nel tempio
tipo schedaOA_3.00
codice univoco17 00167183
localizzazioneItalia, Basilicata, MT, Matera
datazionesec. XVI ; 1545 (ca.) - 1545 (ca.) [contesto]
autoreTodisco Giovanni (notizie metà sec. XVI),
materia tecnicaintonaco/ pittura a fresco
misurealt. 54, largh. 385,
condizione giuridicaproprietà Ente pubblico territoriale
dati analiticial centro di un ambiente reso prospetticamente, con un'apertura sul fondo su di un paesaggio naturale, Gesù Bambino seduto su un seggio ligneo con spalliera parla ai dottori del tempio, mentre sulla sinistra, appaiono sull'ingresso Maria e Giuseppe giunti a cercarlo. I diciassette dottori, di età diversa, abbigliati in modo differente e con copricapi dalle fogge particolarissime, disposti dietro o avanti a banchi di legno, discutono animatamente, gesticolando, tra loro o con Gesù con testi sacri aperti o chiusi tra le mani.Personaggi: Gesù Bambino; Maria; Giuseppe; dottori del tempio. Abbigliamento. Oggetti: libri. Interno. Mobilia: sedile; banchi. Paesaggi.
notizie storico-criticheDurante lo smontaggio del controsoffitto ligneo (cfr. 17/0020300), in occasione del suo restauro, si rinvenne, sotto il fascione, il frammento in oggetto per il quale si provvide allo stacco ed al restauro. In questa opera, senza dubbio ascrivibile al corpus di Giovanni Todisco di Abriola, che firma, nel 1545, nello stesso Convento la decorazione delle lunette del chiostro e dipinge la parete del loggiato, al piano superiore, con Mosè e la raccolta della Manna e Mosè fa scaturire l'acqua dalla roccia, sebbene gravemente mutila, riconosciamo lo stile ed il linguaggio pittorico del pittore rinascimentale lucano. Al linearismo di matrice tardo-gotica, degli anni giovanili, si sono sostituite oramai modalità aggiornate in direzione rinascimentale, per l'uso della prospettiva e della costruzione dello spazio secondo un accurato rapporto di luce e colore (Grelle, 1981). La composizione articolata fa sì che le figure si muovano in uno spazio ben definito che diventa anch'esso protagonista. Riferimenti umbri, poi, si notano nel paesaggio arioso, che si apre sul fondo. Il suo stile, vicino al linguaggio moderno di Andrea da Salerno, recepito tramite le semplificazioni di Stefano Sparano e Giovanni Luce da Eboli, si caratterizza per un novellare fresco e genuino, curante del decorativismo e dei particolari. Emergono anche da questa pittura la semplicità e la quotidianità con le quali persegue un fine didattico, illustrativo, in sintonia con la committenza francescana. L'originalità del suo fare artistico risiede nella trattazione discorsiva dei soggetti: la scena è pervasa di un senso di quotidianità popolare che indugia sui particolari, su gesti o oggetti, come le pagine del libro che si sfogliano al vento, la resa materica dei banchi di legno, i dettagli di un abbigliamento anacronistico rispetto al tema evangelico. I personaggi sono caratterizzati con la consueta indviduazione fisionomica e psicologica.
altra localizzazioneluogo di provenienza: Basilicata, PZ, Sant'Arcangelo
definizionedipinto
regioneBasilicata
provinciaMatera
comuneMatera
provvedimenti tutelaDM (L. 1089/1939, art. 3), 1954/10/27, 1954/11/12
ente schedatoreS24
ente competenteS24
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Di Pede M.; Funzionario responsabile: De Leo M.G.
anno creazione2006

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