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Opera d'arte discesa di Cristo al limbo di Allori Alessandro (1535/ 1607), a Firenze

L'opera d'arte discesa di Cristo al limbo di Allori Alessandro (1535/ 1607), - codice 09 00286305 di Allori Alessandro (1535/ 1607), si trova nel comune di Firenze, capoluogo dell'omonima provincia
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bene culturaledipinto
soggettodiscesa di Cristo al limbo
tipo schedaOA_3.00
codice univoco09 00286305
localizzazioneItalia, Toscana, FI, Firenze
datazionesec. XVI ; 1584 (ca) - 1589 (ante) [bibliografia; documentazione]
autoreAllori Alessandro (1535/ 1607),
materia tecnicatavola/ pittura a olio
misurecm, alt. 329, largh. 237,
condizione giuridicaproprietà Stato
dati analiticipala d'altareSoggetti sacri. Personaggi: Aron; Adamo; Mosè; David; Eva; San Giovanni Battista; Cristo; Madonna. Figure: angeli; anime; diavolo. Abbigliamento: all'antica Paesaggi. Simboli: serpente. Vegetali: alberi; fiori.
notizie storico-criticheLa cappella Salviati fu costruita tra il 1579, quando i frati di S. Marco concessero ai committenti la cappella precedentemente dedicata a San Domenico, e il 9 maggio 1589, quando fu inaugurata con la solenne traslazione del corpo di Sant'Antonino. È probabile che le tavole che ornano le tre pareti della cappella interna furono eseguite in una fase relativamente avanzata dei lavori perché in `Il Riposo...' nel 1584, il Borghini parla di queste al futuro pur specificando i nomi degli autori e i soggetti. Sia il Venturi, che la Lecchini Giovannoni suggeriscono che questa dell'Allori risalga al 1588 quando il pittore firmò e datò gli affreschi della cupola soprastante. Va comunque notato che il 25 aprile 1583 il pittore ricevè tre scudi d'oro da Averardo e Antonio Salviati "...per la valuta...di azzurro oltramarino..., a buon conto di lavori da farsi," ma non è chiaro se la notizia riferisca agli affreschi della cappella o a questa tavola. L'opera fu completata entro la data della traslazione del Santo quando fu accuratamente descritta in loco dal Buoninsegni. Mentre l'autografia del `Cristo al Limbo', dipinto firmato, non è mai stata messa in dubbio dalla storiografia, l'iconografia dell'opera è stata interpretata in maniera discorde. Ad esempio il Baldinucci lo indica come "...il Signore, che dopo la resurrezione apparisce alla madre...', mentre il Gaston, che lo ritiene modellato sull'esempio iconografico del `Cristo al Limbo' del Bronzino del museo di S. Croce, non riconosce la Madonna nella giovane in abito monastico a destra, dubitativamente identificata da lui con Maria Salviati. Secondo la Lecchini Giovannoni in questa tavola, come in altri dipinti del nono decennio, l'Allori mostra di essersi accostato alle innovazioni pittoriche del Baroccio e dei veneti.
committenzaSalviati Averardo; Salviati Antonio (1579)
bibliografiaChiesa convento( 1989-1990)v. II p. 240; Lecchini Giovannoni S.( 1991)p. 270 n. 110; Supino I. B.( 1908)p. 19; Borghini R.( 1584)p. 588; Buoninsegni F.T.( 1589)pp. 6-7; Bocchi F./ Cinelli Calvoli G.( 1677)p. 11; Baldinucci F.( 1974-1975)v. III p. 522; Del
definizionedipinto
regioneToscana
provinciaFirenze
comuneFirenze
ente schedatoreS156
ente competenteS156
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Goldenberg L.; Funzionario responsabile: Damiani G.; Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Querci R. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); Romagnoli G. (2010), Referente scientifico: Sframeli M.; Teodori B.;
anno creazione1988
anno modifica2006; 2010

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