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Opera d'arte decapitazione di San Giovanni Battista di Trotti Giovanni Battista detto Malosso (1556/ 1619), a Milano

L'opera d'arte decapitazione di San Giovanni Battista di Trotti Giovanni Battista detto Malosso (1556/ 1619), - codice 03 00211498 di Trotti Giovanni Battista detto Malosso (1556/ 1619), si trova nel comune di Milano, capoluogo dell'omonima provincia sita in chiesa, basilica, Basilica di S. Simpliciano, p.zza S. Simpliciano, 7, Facoltà Teologica
immagine - immagine non disponibile -
bene culturaledipinto, opera isolata
soggettodecapitazione di San Giovanni Battista
tipo schedaOA_3.00
codice univoco03 00211498
localizzazioneItalia, Lombardia, MI, Milanop.zza S. Simpliciano, 7
contenitorechiesa, basilica, Basilica di S. Simpliciano, p.zza S. Simpliciano, 7, Facoltà Teologica
datazionesecc. XVI/ XVII fine/inizio; 1590 - 1610 [analisi stilistica]
autoreTrotti Giovanni Battista detto Malosso (1556/ 1619),
materia tecnicatela/ pittura a olio
misurealt. 222, largh. 156,
condizione giuridicaproprietà Stato, Pinacoteca di Brera
dati analiticiDell'episodio della decapitazione del Battista è descritto l'attimo che preceda il martirio. Il santo, con una veste verde e un mantello malva, sta inginocchiato; è colpito da un fascio di luce proveniente dall'alto dove si vedono tre corone. Il carnefice porta un mantello rosso e una corta veste grigia; il soldato in primo pino calzoni a strisce e la corazza gialla. Dal cielo cala un angelo vestito di giallo con in mano la palma del martirio.Personaggi: San Giovanni Battista. Figure: carnefici; angelo. Armi: spadone. Oggetti: ceppi; fiaccole. Simboli: tre corone.
notizie storico-criticheIl quadro pervenne a Brera dalla soppressa chiesa dei Cappuccini di Monza il 12 aprile 1808; fu concesso in deposito a S. Simpliciano il 6 giugno 1808 (Inv. Nap. 10 ). All'atto d'ingresso in Pinacoteca il dipinto era già attribuito al Malosso; il Baroni (1946) lo ritiene una replica della più complessa redazione dello stesso tema, presente nel Museo di Cremona. La Ottino (1969) pensa si tratti di una variante del quadro di Cremona, datato 1590, segna, secondo il Baroni, un fase avanzata verso l'illusionismo di Antonio Campi, verso il superamento del "pretenzioso idealismo manieristico". Un contatto con A. Campi è evidente, anche se l'invenzione dell'angelo correggesco è un'anticipazione di certi brani di Camillo Procaccini.
bibliografiaBaroni C.( 1946)n. 615, pp. 108-122; p. 122 n. 29.; Ottino Della Chiesa( 1969)p. 66.
definizionedipinto
regioneLombardia
provinciaMilano
comuneMilano
indirizzop.zza S. Simpliciano, 7
ente schedatoreS27
ente competenteS27
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Bona Castellotti M.; Funzionario responsabile: Tardito Amerio R.; Trascrizione per informatizzazione: ARTPAST/ Riccobono F. (2006); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Riccobono F. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione1979
anno modifica2006
latitudine45.468396
longitudine9.173009

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