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| bene culturale | dipinto, elemento d'insieme |
| soggetto | Cristo in trono, Santa Mustiola, nella cornice S. Antonio Abate e Santa |
| tipo scheda | OA_3.00 |
| codice univoco | 10 00075794 |
| localizzazione | Italia, Umbria, PG, Città di CastelloNR (recupero pregresso) |
| contenitore | chiesa, Chiesa di S. Domenico, NR (recupero pregresso), parete sinistra, vicino l' ingresso laterale |
| datazione | sec. XV prima metà; 1400 - 1449 [analisi stilistica] |
| ambito culturale | ambito umbro(analisi stilistica) |
| materia tecnica | intonaco/ pittura a fresco |
| misure | alt. 220, largh. 210, |
| condizione giuridica | proprietà Stato, Ministero dell'Interno, Fondo Edifici di Culto (F.E.C.) |
| dati analitici | NR (recupero pregresso)Personaggi: Gesù Cristo; S. Antonio Abate; S. Mustiola. Attributi: ( Gesù Cristo) libro; aureola cruciferata; ( S. Antonio Abate) libro; aureola; ( S. Mustiola) aureola; bastone. |
| notizie storico-critiche | La prima menzione dell'affresco vioene dal periodico 'La cieca della Metol a' del 30 agosto 1919 in cui si ricorda che "presso la porta laterale...è venuto alla luce un bel presepe...Appresso è la figura di una Santa e quin di del Redentore, che doveva essere il principio di altro dipinto scompars o". Il frammentario affresco consente soltanto una generica descrizione ic onografica: Cristo in trono con vangelo aperto, nella cornice un frammenta rio S. Antonio Abate ed in basso una Santa indecifrabile. A destra entro u na cornice trilobata Santa Mustiola che regge un bastone ferrato, sicurame nte lo strumento usato per il suo martirio, e che di solito è raffigurata nell'atto di sorreggere l'anello ritenuto della Vergine. Il culto della Sa nta localizzato nella Diocesi di Chiusi, nel corso del Medioevo si propagò anche in Arezzo, Siena Pistoia, Perugia e Pesaro, ed in Umbria la sua imm agine la ricordiao nella tavola "Madonna con Bambino e Sante" di Cola Petr uccioli in Collezione Cini a Venezia. Quest'affresco e la tavola sopraddet ta sono una delle rare imamgini di Santa Mustiola eseguite in Umbria nel c orso del XIV secolo o all'inizio di quello successivo. Le numerose lacune non consentono una minuziosa analisi dello stile ma si può affermare come l'opera sia testimonianza di un' esecuzione semplice e sommaria, priva di elevato valore artistico. Si può collocare la sua secuzione nel primo o se condo decennio del XV secolo, e per gli stretti contatti con la realizzazi one del Presepe, della Santa Margherita d'Ungheria e del San Pietro Martir e (schede n. 10/00075791, 00075795, 00075797)) si può concludere che quest i affreschi furono eseguiti da uno stesso artista, fortemente influenzato dalle proposte dell'arte sense, tradotte e riproposte in un linguaggio pop olare ed arcaizzante, incapace di cogliere le novità tardogotiche verso le quali si era indiriazzata questa produzione (Savini, 1989-90). Porzione d i parete affrescata divisa in vari riquadri rettangolari da linee bianche e rosse e con cornice cosmatesca in alto |
| bibliografia | La cieca Metola, VI, 3 e 4( 1917)VIII, 6, pag. 58; VIII, 9, pag. 61; Cerami D.( 1997)pp. 71-72; Savini S.( 1989)pp. 170-174 |
| definizione | dipinto |
| regione | Umbria |
| provincia | Perugia |
| comune | Città di Castello |
| indirizzo | NR (recupero pregresso) |
| ente schedatore | S38 |
| ente competente | S38 |
| autori della catalogazione | Compilatore scheda: Migliarini M.; Funzionario responsabile: Rossi G.; Trascrizione per informatizzazione: ARTPAST/ Buzzi L. (2006); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Buzzi L. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); |
| anno creazione | 1999 |
| anno modifica | 2006 |
| latitudine | 43.444333 |
| longitudine | 12.248651 |