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Opera d'arte Cristo in pietà e Sant'Ambrogio di Borroni Giovan Angelo (1684/ 1772), a Carpiano

L'opera d'arte Cristo in pietà e Sant'Ambrogio di Borroni Giovan Angelo (1684/ 1772), - codice 03 00181582 di Borroni Giovan Angelo (1684/ 1772), si trova nel comune di Carpiano nella provincia di Milano
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bene culturaledipinto, opera isolata
soggettoCristo in pietà e Sant'Ambrogio
tipo schedaOA_3.00
codice univoco03 00181582
localizzazioneItalia, Lombardia, MI, Carpiano
datazionesecc. XVII/ XVIII ; 1673 (post) - 1745 (ante) [analisi stilistica; bibliografia]
autoreBorroni Giovan Angelo (1684/ 1772),
materia tecnicatela/ pittura a olio
misurealt. 292, largh. 183,
condizione giuridicaproprietà Ente pubblico territoriale
dati analiticiNR (recupero pregresso)NR (recupero pregresso)
notizie storico-criticheL'opera è posta entro un'ancona settecentesca in marmi, al fondo del presbiterio decorato ad affresco, con una quatradura a sfondo prospettico, che si apre su un oculo celeste, entro il quale volano angioletti con simboli della Passione e attributi episcopali. La decorazione murale doveva in origine continuare anche sulla parete di fondo, almeno nella zona circostante il dipinto, come si può notare in una foto del 1909 allegata alla relazione dell'avvocato Guido Zelbi, decorazione oggi non più visibili in quanto interamente ricoperti dallo scialbo. Il leggero scorcio prospettico dell'oculo sul soffitto, concepito per una visuale dalla piccola aula dell'oratorio, aveva un carattere illusionistico ed il preciso compito di focalizzare la visuale dello spettatore proprio sulla pala d'altare. La prima testimonianza documentaria della pala d'altare risale agli atti della visita pastorale condotta dal cardinale Pozzobonelli nel 1749: 'tabula in ipso altare marmoreo est inferta, altitudine est cubitorum quatuor unciarum novem latitudine branchiorum trium unciarum trium: in ipsa depictus est Dominus noster Iesus Christus depositus in dolentis Matris gremio collocatus, cum imagine Sanctii Ambrosii'. La stessa pala è ricordata nell'inventario del 1878 (conservato presso l'Amministrazione delle II.PP.A.B). L'opera è stata attribuita a Giovan Angelo Borroni, da Vito Zani, su suggerimento di S. Coppa, nel libro Il tesoro dei poveri, (2001, pp. 348-349), che riscontra numerose attinenze di questa pala d'altare sopratutto con i riquadri raffiguranti l'Invenzione della Croce' e 'l'inserimento del Sacro Chiodo nella Corona Ferrea' del Duono di Monza. Dato lo scarso numero di pale d'altare oggi note del Borroni, la tela dell'Oratorio di Sant'Ambrogio a Zunico, è senz'altro un episodio di particolare importanza all'interno della sua attività L'opera fu forse commissionata dai fratelli Vismara, fittabili del podere durante il secondo- terzo decennio del XVIII secolo e di cui nel 1749 sono ricordati come titolari del giuspatronato del piccolo oratorio.
altre attribuzioniCrespi Daniele
bibliografiaTesoro Poveri( 2001)p.437
definizionedipinto
regioneLombardia
provinciaMilano
comuneCarpiano
ente schedatoreS27
ente competenteS27
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Rebora S.; Funzionario responsabile: Maderna V.; Trascrizione per informatizzazione: Faraoni M. (2002); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Cresseri M. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione1995
anno modifica2006

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