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Opera d'arte Cristo crocifisso a Firenze

L'opera d'arte Cristo crocifisso - codice 09 00078693 si trova nel comune di Firenze, capoluogo dell'omonima provincia
immagine - immagine non disponibile -
bene culturaledipinto
soggettoCristo crocifisso
tipo schedaOA_3.00
codice univoco09 00078693
localizzazioneItalia, Toscana, FI, Firenze
datazionesec. XIII ; 1240 (ca.) - 1260 (ca.) [bibliografia]; secc. XVI/ XVII ; 1500 - 1699 [bibliografia]
ambito culturaleambito fiorentino(bibliografia)
materia tecnicatavola/ pittura a tempera/ pittura a olio/ doratura
misurealt. 148, largh. 115,
condizione giuridicaproprietà Ente pubblico non territoriale
dati analiticiNR (recupero pregresso)Personaggi: Cristo; Madonna; San Giovanni Evangelista; Dio Padre; Santa Maria Maddalena. Figure: angeli. Abbigliamento: all'antica. Attributi: (Santa Maria Maddalena) vaso d'unguento. Oggetti: calice; cartiglio. Simboli: colomba dello Spirito Santo; libro del mondo.
notizie storico-criticheMentre le parti laterali della croce con i suoi accessori iconografici sono da considerare integrazioni devote, databili al tardo XVI o ai primi del XVII secolo, il Cristo è opera tipica e significativa di arte toscana del settimo-ottavo decennio del secolo XIII. Sappiamo che quando le monache domenicane provenienti da S. Iacopo a Ripoli presero alloggio nel convento di via della Scala (1292) trasferirono con sè il prezioso Crocifisso. Il 1292 costituisce quindi un termine "post quem non" per l'esecuzione del dipinto. Quando nel 1784, il convento domenicano di via della Scala venne soppresso, essendo assegnato come conservatorio alle signore Montalve, il Crocifisso rimase "in loco" e vi è ancora registrato nell'inventario Pini del 1862. L'attribuzione del Richa a Cimabue fu considerata attendibile dal Benkard. Il Garrison vi trovò affinità con il Maestro di San Francesco Bardi e con il "Crocefisso e storie della Passione" degli Uffizi attribuito in un secondo momento allo stesso Maestro del San Francesco Bardi, personalità ancora ignota da considerare come precursore di Coppo di Marcovaldo. Il Boskovits considera l'opera indubbiamente della stessa mano della "Croce" degli Uffizi, databile probabilmente non oltre la metà del Duecento. A causa delle estese ridipinture eseguite tra la fine del 500 e l'inizio del secolo succcessivo è arduo avanzare attribuzioni più precise. Il Garrison pensa che sotto le ridipinture esistano tuttora le parti originali duecentesche.
altra localizzazioneluogo di provenienza: Toscana, FI, Firenze
altre attribuzioniCimabue
bibliografiaRicha G.( 1754-1762)v. IV, pp. 306-307; Follini V./ Rastrelli M.( 1789-1802)v. VII, p. 110; Biadi L.( 1824)p. 155; Kirchen Florenz( 1940-1954)v. II, pp. 437, 441, n. 26; Garrison E.( 1949)p. 200, n. 518; Battisti E.( 1963)pp. 107-108; Boskovits M.( 1977)v
definizionedipinto
regioneToscana
provinciaFirenze
comuneFirenze
ente schedatoreL. 41/1986
ente competenteS128
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Castellucci D.; Funzionario responsabile: Paolucci A.; Trascrizione per informatizzazione: Civai A. (1989); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Querci R. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione1977
anno modifica2006

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