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Opera d'arte cornice architettonica con motivi decorativi e figure di Somazzi Angiolo Maria (/ 1773), a Calci

L'opera d'arte cornice architettonica con motivi decorativi e figure di Somazzi Angiolo Maria (/ 1773), - codice 09 00056655 di Somazzi Angiolo Maria (/ 1773), si trova nel comune di Calci nella provincia di Pisa sita in chiesa, Certosa Monumentale, Certosa Monumentale, NR (recupero pregresso), Museo Nazionale della Certosa di Calci, Appartamento granducale
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bene culturaledecorazione plastica
soggettocornice architettonica con motivi decorativi e figure
tipo schedaOA_3.00
codice univoco09 00056655
localizzazioneItalia, Toscana, PI, CalciNR (recupero pregresso)
contenitorechiesa, Certosa Monumentale, Certosa Monumentale, NR (recupero pregresso), Museo Nazionale della Certosa di Calci, Appartamento granducale
datazionesec. XVIII ; 1769 - 1769 [analisi stilistica]
autoreSomazzi Angiolo Maria (/ 1773),
materia tecnicastucco/ pittura
condizione giuridicaproprietà Stato, NR (recupero pregresso)
dati analiticiStucchi per cornici e motivi angolari. Gli stucchi sono usati in funzione di appoggio delle volte, come cornici, o a motivi angolari per integrazione decorativa dei motivi prospettici e con questi formante un tema cromatico incisibile. Il saloncino ha alla base della volta un cornicione a finto marmo nei toni bruno, rosa e avorio con motivi angolari bianchi, la camera ripete la stessa formula nei toni del giallo e marrone. Il salone ha soltanto una cornice bianca alla base della volta. E' utilizzato uno stucco bianco e dipinto a finto marmo.NR (recupero pregresso)
notizie storico-criticheG. PIOMBANTI, "La Certosa di Pisa", 1884, p. 125 descrive la foresteria attribuendone la decorazione pittorica a Pietro Giarrè. A. MANGHI, "La Certosa di Pisa", 1911, pp. 142-151, narra che delle opere eseguite alla Certosa si conservano notizie esaurienti nei "Giornali delle fabbriche" (1769-1790) scritti quasi sempre dal Pr. A. Maggi (1764-1797) che esercitava una vera direzione tecnica dei lavori, oltre che amministrativa. Il primo lavoro importante fu l'edificio della foresteria, detta "Granducale", nell'ala orientale del piano nobile, realizzata dall'architetto Nicola Stassi con l'assistenza del certosino D. Ambrogio Giusto e i capi maestri G.B. e Michele Toscanelli, pisani e Domenico Ferrari di Lugano. Per realizzare questi ambienti, nel 1769 furono abbattuti i muri divisori tra una sala, una camera, la galleria dei quadri e un'altra stanza attigua, un terrazzo scoperto e una cappellina. Così si ottennero le tre sale cui si volle dare anche maggior sfogo in altezza alzando le volte di tutta l'ala per tre braccia (due braccia e otto soldi) e altrettanto furono alzate le celle dei conversi collocate al piano superiore. Questo fu il punto di partenza di tutti i lavori di ristrutturazione che interessarono l'ala destra del convento, nel corso dei quali vennero apportate modifiche fondamentali alla fisionomia interna ed esterna di questo edificio. Iniziata l'esecuzione della foresteria (p. 144) il Pr. Maggi volle decorarla in modo magnifico e impegnò gli artisti di cui disponeva, sia per questi ambienti di rappresentanza che per tutte le altre parti di questa ala. Dal "Giornale A." traiamo le notizie che lo stuccatore livornese Angelo Somazzi vi fece nel 1769, le cornici e i motivi angolari dei soffitti. La decorazione pittorica di questa parte del Monastero fu in un primo tempo affidata ad un certo Falleri che per aver dipinto malamente cinque sopraporte e quattro finestre finte (certamente nel chiostro priorale) venne licenziato. Fu allora ingaggiato il fiorentino Pietro Giarrè che dopo i primi saggi venne incaricato di decorare diversi ambienti tra i quali le tre sale granducali alle quali lavorò fino al 1772. Il lavoro alla foresteria fu interrotto dal Giarrè anche per eseguire alcune decorazioni al palazzo arcivescovile di Pisa che viene identificato per mezzo di un "Campione" del 1806 che lo descrive e lo ubica e il cui confronto con le decorazioni della foresteria ne confermano l'attribuzione scarsamente provata dai documenti. Gli fu aiuto Luigi Pochini, quadraturista, che tra il 1770 e il 1774, dipinse in quasi tutti gli ambienti di qeust'ala del convento. Le opere in legno furono eseguite da Mattia Lambardi e dal doratore Perfetti. Il Pr. A. Maggi annota sui libri di spese gli oneri per ricevere e ospitare alla Certosa personaggi importanti. Nei registri se ne trova un lungo elenco che conferma le attitudini ospitaliere dell'ordine, considerate come una regola, (si trova già una foresteria al lato della chiesa nel 1392) ospitalità che rispondeva anche a ragioni di opportunità e che il Pr. Maggi seppe usare da buon diplomatico a vantaggio dell'ordine e del monastero.
bibliografiaGrassi R.( 1836-1838); Manghi A.( 1911); Piombanti G.( 1884)
definizionedecorazione plastica
regioneToscana
provinciaPisa
comuneCalci
indirizzoNR (recupero pregresso)
ente schedatoreS39
ente competenteS39
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Lolli Redini G.; Funzionario responsabile: Filieri M. T.; Trascrizione per informatizzazione: Mercadante M. (2007); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Mercadante M. (2007), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione1976
anno modifica2007
latitudine42.205924
longitudine12.423642

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