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Opera d'arte coppia di uccelli e canide a Venezia

L'opera d'arte coppia di uccelli e canide - codice 05 00640823 si trova nel comune di Venezia, capoluogo dell'omonima provincia
immagine - immagine non disponibile -
bene culturaleformella, insieme
soggettocoppia di uccelli e canide
tipo schedaOA_3.00
codice univoco05 00640823
localizzazioneITALIA, Veneto, VE, Venezia
datazionesecc. XII-XIII ; 1100 (post) - 1299 (ante) [bibliografia]
ambito culturaleambito veneziano, realizzazione(contesto)
materia tecnicamarmo greco/ scultura
misurecm, diam. 30,
condizione giuridicaproprietà Ente pubblico territoriale
dati analiticirilievo raffigurante coppia di uccelli con i colli incrociati e i becchi congiunti su quadrupede con testa rivolta verso lato sinistroallegorie-simboli
notizie storico-criticherilievi come questo sono conosciuti a Venezia con il nome di "patere". Il termine fu usato nella città lagunare prima della seconda metà dell'Ottocento (W. Dorigo, 2003), anche se, nell'accezione del termine classico-archeologica, "patera" indica una sorta di scodella priva di bordi usata, nell'antichità greca e romana, nelle libagioni alle divinità, ed ha in comune con queste piccole sculture solo la forma tonda. L'opera in oggetto risulta murata sulla facciata del chiostro, insieme ad altre due patere e ad una croce, in una composizione decorativa di tipo collezionistico. Generalmente, infatti, nei secoli XII e XIII, tali rilievi erano murati sulle facciate dell'edilizia veneziana, sia civile che religiosa, in disposizioni decorative di tipo speculare tra gli archi, le finestre o sopra i portali, dove una croce, come quella alla destra, occupava la parte centrale. Insieme, sulle mura di casa, assumevano un valore apotropaico ossia di oggetti capaci di impedire l'ingresso del maligno e del male. La maggior parte dei soggetti iconografici delle patere sono di tipo zoomorfico, a carattere simbolico e religioso, anche se non mancano reperti di tipo geometrico e fitomorfico. In un saggio del 1937 Marzemin evidenziava che il significato degli animali in figurazioni poi divenute tipiche, assunse uno specifico significato civile e religioso nella concezione della vita di tutto il popolo veneziano. Il quale vedeva, nella rappresentazione in esame l'allegoria della vittoria dell'amore casto, rappresentato dagli uccelli con i colli incrociati ed i becchi congiunti che si danno il mistico bacio, sul male, rappresentato dal quadrupede sottostante.
bibliografiaLevi C. A.( 1900)V. I; p. 57; n. 1.; Comune di Venezia( 1905)V. -; p. 163; n. 272.; Rizzi A.( 1987)V. -; pp. 491-492; n. 243/B.; Marzemin G.( 1937); Dorigo W.( 2003)V. I; pp. 475-486; n. -.
definizioneformella
regioneVeneto
provinciaVenezia
comuneVenezia
provvedimenti tutelaDLgs n. 42/2004, artt. 10, 12, NR
ente schedatoreS161
ente competenteS161
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Ongaretto, Michela; Funzionario responsabile: Fumo, Grazia
anno creazione2015

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