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Opera d'arte busto di Niccolò Venerosi Pesciolini di Tacca Pietro (1577/ 1640), a San Gimignano

L'opera d'arte busto di Niccolò Venerosi Pesciolini di Tacca Pietro (1577/ 1640), - codice 09 00183709 di Tacca Pietro (1577/ 1640), si trova nel comune di San Gimignano nella provincia di Siena sita in chiesa, Chiesa di S. Agostino, Piazza di S. Agostino, parete
immagine - immagine non disponibile -
bene culturalemonumento funebre
soggettobusto di Niccolò Venerosi Pesciolini
tipo schedaOA_3.00
codice univoco09 00183709
localizzazioneItalia, Toscana, SI, San GimignanoPiazza di S. Agostino
contenitorechiesa, Chiesa di S. Agostino, Piazza di S. Agostino, parete
datazionesec. XVII ; 1619 (ca.) - 1619 (ca.) [data]
autoreTacca Pietro (1577/ 1640),
materia tecnicamarmo/ scultura
misurealt. 180, largh. 176,
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero degli Interni
dati analiticiSepolcro parietale composto di un ritratto a mezzo busto, vestito di una corazza con la croce dell'ordine di Santo Stefano, che poggia al centro di una voluta posta, assieme ai due lembi di una cortina sulle estremità, a ncorniciare la ladide con liscrizione funeraria.Personaggi: busto di Niccolò Venerosi Pesciolini. Attributi: (figura) croce dell'Ordine di Santo Stefano.
notizie storico-criticheSi tratta del monumento sepolcrale del Conte di Strido Niccolò Venerosi Pesciolini, figura eminente nella politica della corte medicea tra la fine del Cinquecento e l'inizio del Seicento; Il notevole sepolcro non ha finora attirato l'attenzione degli studi della scultura del Seicento; ha avuto solo brevi menzini nelìarchitetura locale; il monumento, con le volute fantasiose di gusto manieristico, dal ritratto vivacimento naturale nello sguardo assorto, trova posto in quell'episodio della scultura fiorentina del primo Seicento che in parallelo alla pittura rifrmata del pittore di corte Jacopo Ligozzi o di un Empoli o di un Cingoli e ignara dei primi esperimenti in senso barocco del Bernini o del toscano Mochi, rivede in chiave naturalistica e di simpatia per il visibile la llezione manieristica del Gianbologna, ed ha nello statuario di corte di Tacca il suo personaggio di punta; la grande qualità del ritratto trova riscontri puntuali proprio nelle opere di questi: si osservi come la sottile psicologia e i tratti somatici del Pesciolini, nonchè la qualità del modellato, e i larghi piani intrisi di luce e movimentati coloristicamente da profonde rughe, tornino sul volto del Moro più anziano della Fontana di Livorno (1620-1626, cfr foto del MInistero della Pubblica Istruzione, E 130 F.B.) o come la nobiltà dell'espressione e il trattamento libero , tutto vibrazione pittoriche , si trovino nel busto di Cosimo II passato nella Heim Galleria di Londra(foto Kunstorisches Institut in Florenz, n. 9218); tanto più verosimilmente apparirà, dunque che i congiunti si siano rivolti allo statuario di corte e che il granduca, la cui coercizione sullo scultore è nota, lo abbia permesso, visto il ruolo del Pesciolini.
bibliografiaCoppi G.V.( 1695)p. 148; Brogi F.( 1897)p. 502; Chellini L.( 1921)p. 124; Chellini L.( 1929)p. 117; Graham J.C./ Derbishire F.M.( 1910)p. 14; Fontana P.( 1922)p. 43
definizionemonumento funebre
regioneToscana
provinciaSiena
comuneSan Gimignano
indirizzoPiazza di S. Agostino
ente schedatoreS61
ente competenteS61
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Bartalini R.; Funzionario responsabile: Cornice A.; Trascrizione per informatizzazione: ARTPAST/ Ranieri A. (2006); Aggiornamento-revisione: ARTPAST (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione1984
anno modifica2006
latitudine45.829403
longitudine13.210594

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