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Opera d'arte battaglia di Palestro di De Belly Tommaso (1820/ post 1875), a Torino

L'opera d'arte battaglia di Palestro di De Belly Tommaso (1820/ post 1875), - codice 01 00201222 di De Belly Tommaso (1820/ post 1875), si trova nel comune di Torino, capoluogo dell'omonima provincia sita in reggia, museo, Palazzo Reale, Piazzetta Reale, Museo di Palazzo Reale, piano II, 64, Appartamento Duca di Aosta, Camera di udienza, parete nord
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bene culturaledipinto, opera isolata
soggettobattaglia di Palestro
tipo schedaOA_3.00
codice univoco01 00201222
localizzazioneItalia, Piemonte, TO, TorinoPiazzetta Reale
contenitorereggia, museo, Palazzo Reale, Piazzetta Reale, Museo di Palazzo Reale, piano II, 64, Appartamento Duca di Aosta, Camera di udienza, parete nord
datazionesec. XIX terzo quarto; 1871 - 1871 [data; documentazione bibliografia]
autoreDe Belly Tommaso (1820/ post 1875),
materia tecnicatela/ pittura a olio
misurealt. 199, largh. 306,
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali
dati analiticiDipinto con cornice di legno intagliato e dorato.Guerrieri.
notizie storico-criticheIl dipinto si trovava in origine al Quirinale da dove risulta inviato a Torino in data 22 giugno 1890, come registra la bolletta di carico n. 31citata in una nota aggiunta nell'Inventario degli oggetti d'arte di proprietà privata di S. M. conservati a Palazzo, stilato nel 1881. Nel 1966 l'opera si trovava in un locale indicato come "Ufficio già Gen. F. (?) Meane" mentre attualmente si trova nella camera di udienza dell'Appartamento del Duca di Aosta (locale n. 64) al secondo piano. Lo stesso soggetto era già stato proposto da Tommaso De Belly nel 1862 alla XXI Esposizione della Società Promotrice delle Belle Arti di Torino, in un acquerello intitolato "Palestro, episodio della guerra d'indipendenza italiana", esposto nel corridoio, con n. di cat. 286 e valutato 220 lire. Il soggetto si riferisce alla famosa vittoria riportata contro gli austriaci a Palestro nel maggio del 1859 dall'esercito franco-piemontese, guidato da Vittorio Emanuele II, durante la seconda guerra d'indipendenza. Oltre al dipinto in questione, in Palazzo si trova un'altra opera del De Belly intitolata "Vittorio Emanuele riunisce le provincie italiane" (cfr. numero di catalogo generale 01/00035925). Tommaso De Belly, nato a Cagliari nel 1820 e documentato fino al 1875 ca., risulta già residente a Torino nel 1855 e quindi a Casale Monferrato nel 1867 (La Pittura in Italia. L'Ottocento, Milano 1991, tomo II, p. 789). Partecipò alle esposizioni organizzate dalla Società Promotrice delle Belle Arti a Torino da 1851 al 1868 e a Genova dal 1854 al 1868 mentre non risulta aver esposto al Circolo degli Artisti. Dalle indagini archivistiche condotte a Roma, presso l'Archivio Centrale dello Stato, risulta che nel gennaio 1872 Filippo Carcano fu invitato da Alessandro Rossi, Direttore dell'Esposizione permanente di Belle Arti di Milano, a formulare un giudizio sul dipinto del De Belly, presentato in quell'occasione al pubblico, il quale così si esprimeva: "...non esito a dichiarare che l'Azione vi è trattata con maestria sicché venne felicemente superata una delle maggiori difficoltà di tali dipinti il moto della mischia. Meritano pure una nota speciale la diligenza e la fedeltà colla quale sono dipinti i dettagli e gli accessori e se in qualche figura il disegno non soddisfa interamente ogni desiderio, puossi tuttavia con sicurezza affermare che a quell'opera, la cui esecuzione presenta gravissime difficoltà, va assegnato un posto distinto fra le pitture moderne di tal genereà". Il pittore Mosè Bianchi a proposito della stessa opera affermava che ".per energia di composizione, vivacità nel modo d'atteggiare le figure, oltre a meriti di tavolozza non comuni si costituisce una ben distinta opera, e ne contraddistingue l'autore...". Nonostante questi giudizi favorevoli, il 13 gennaio 1872 il Prefetto dei Reali Palazzi in Roma, inviando una lettera al pittore De Belly, lo informava che ".gli elogi che molti fecero ai meriti dell'autore non mi fanno dubitare che ciò sia opera distinta e degna di considerazione. Mi è però di vero rincrescimento il manifestare a V. Ill.ma che in tale momento io non posso far acquisto di tale opera e perché i limiti del Bilancio per tale categoria sono veramente ristretti e perché non offresi l'occasione di poter convenientemente collocarlo nei RR. Appartamenti.. " (cfr. scheda Documenti di P. Manchinu n. 127218). L'acquisto del dipinto da parte della Real Casa dovette quindi avvenire qualche tempo dopo questa data e comunque certamente prima del 1890, quando la grande tela risulta ormai giunta al Palazzo Reale di Torino.
altra localizzazioneluogo di provenienza: Lazio, RM, Roma
bibliografiaPittura in Italia( 1991)v. II p. 789
definizionedipinto
regionePiemonte
provinciaTorino
comuneTorino
indirizzoPiazzetta Reale
ente schedatoreS67
ente competenteS67
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Manchinu P.; Funzionario responsabile: Astrua P.; Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Damiano S. (2007), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione2000
anno modifica2007
latitudine45.072658
longitudine7.686346

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