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Opera d'arte autoritratto di Bernardo Celentano di Celentano Bernardo (1835/ 1863), a Firenze

L'opera d'arte autoritratto di Bernardo Celentano di Celentano Bernardo (1835/ 1863), - codice 09 00158835 di Celentano Bernardo (1835/ 1863), si trova nel comune di Firenze, capoluogo dell'omonima provincia sita in corridoio, Corridoio Vasariano, Complesso Vasariano, piazzale degli Uffizi, Galleria degli Uffizi
immagine - immagine non disponibile -
bene culturaledipinto
soggettoautoritratto di Bernardo Celentano
tipo schedaOA_3.00
codice univoco09 00158835
localizzazioneItalia, Toscana, FI, Firenzepiazzale degli Uffizi
contenitorecorridoio, Corridoio Vasariano, Complesso Vasariano, piazzale degli Uffizi, Galleria degli Uffizi
datazionesec. XIX ; 1856 - 1857 [analisi storica]
autoreCelentano Bernardo (1835/ 1863),
materia tecnicatela/ pittura a olio
misurealt. 47, largh. 38,
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali
dati analiticiNR (recupero pregresso)Ritratti. Personaggi: Celentano Bernardo. Abbigliamento: veste.
notizie storico-criticheSecondo la testimonianza del nipote Pasquale (figlio di Luigi Lubrano e Maria, sorella del Celentano), questo autoritratto fu donato dalla madre del pittore, dopo la morte di quest'ultimo, ad Emanuele Caggiano (1837-1905), scultore pugliese allievo all'Accademia di Napoli, vincitore nel 1859 di una pensione governativa che gli aveva permesso un soggiorno presso il Duprè a firenze; a conferma che tra il Caggiano e la famiglia Celentano intercorsero rapporti amichevoli. Questo si può ricordare che fu proprio questo scultore a modellare, per il monumento funebre inaugurata nel 1885, il busto del pittore, fuso in bronzo dal Masuelli (cfr. P. Lubrano-L. Celentano, Bernardo Celentano. Conferenza letta nella Regia Accademia di Belle Arti in Napoli. Il 4 novembre 1892, p. 23 in nota). Il 22 luglio del 1907 la vedova del caggiano, Anna Bosco Lucarelli, dopo aver proposto alle Gallerie Fiorentine, su consiglio del Ricci, Direttore Generale delle Belle Arti, l'acquisto del dipinto per lire quattromila, inviava in visone a Firenze il ritratto, la cui autenticità era garantita da un biglietto autografo di Pasquale Lubrano, che permette appunto di ricostruire la vicenda precedente del quadro. La trattativa si protrasse fino a tutto il mese seguente, poichè il Ferri, allora Direttore degli Uffizi, voleva dimezzare il prezzo che gli appariva eccessivo, sia perchè si trattava di un'opera giovanile, sia perchè ne giudicava "molto relativo" "il pregio intrinseco"; la proprietaria d'altra parte era risoluta a non scendere più di cinquecento lire sulla richiesta, ricordando come avesse già rifiutato di vendere l'opera ad un mercante tedesco a Roma per lire duemilaseicento, e soprattutto fiduciosa nel sostegno del Ricci. Ma sarà appunto un telegramma di quest'ultimo al Ferri, che chiedeva un parere su una valutazione finale di lire duemilacinquecento, a decidere l'esito della trattativa: il Ricci lasciava infatti alle Gallerie completa libertà" sia nell'opportunità di acquisto che nella convenienza del prezzo". Il sette settembre la Bosco Lucarelli accettava di vendere il quadro per lire duemila, firmando il 21 ottobre l'atto definitivo (le lettere sono tutte in A.G., Arte 693). Il dipinto è datato con certezza al 1857 dal Biancanale, che così lo descrive "per quanto la posa sia quella rituale per un autoritratto, pure vi è dipinto con un disegno assai inciso e quasi duro, un carattere attento e malinconico, un volto dal mento volitivo e forte". Il Biancanale infatti inserisce il dipinto in un gruppo di ritratti posteriori al viaggio fiorentino del '56, nei quali il pittore testimonia il progressivo distaccarsi dai modelli fiamminghi ed olandesi che lo avevano atratto in precedenza, per sviluppare attraverso gli studi compiuti appunto a Firenze e poi nel '57 soprattutto a Venezia - una tecnica più libera e varia nel cromatismo, e più attenta all'interpretazione espressiva del modello. In due lettere scritte da Venezia in data 24 e 29 novembre 1856 Celentano allude ad una maglia di lana rossa, acquistata per resistere al freddo durante le lunghe soste di cinque o sei ore nelle Gallerie; e la stessa maglia amava indossare durante un ritorno a casa nel marzo del 1857, secondo la testimonianza del fratello Luigi, che racconta come "coperto di quella sola maglia rossa comprata a Venezia, compariva all'alba come un folletto dinanzi al padre già desto" (cfr. L. Celentano, Notizie e lettere intime di Bernardo Celentano, 1883, pp. 226-228, p. 250). Questo particolare biografico, apparentemente marginale, potrebbe convalidare la datazione fra gli ultimi mesi del '56 e i primi del '57 per questo autoritratto dove il pittore si è voluto ritrarre appunto in maglia rossa (Acquistato dalla Signora Anna Bosco Lunarelli, ved. Caggiano di Napoli nell'ottobre 1907 (vedi art. 693).
bibliografiaPieraccini E.( 1910)p. 22, n. 742; Pieraccini E.( 1912)p. 120, n. 742; Pieraccini E.( 1914)p. 100, n. 742; Biancale M.( 1935)p. 68
definizionedipinto
regioneToscana
provinciaFirenze
comuneFirenze
indirizzopiazzale degli Uffizi
ente schedatoreS17
ente competenteS417
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Cinelli B.; Funzionario responsabile: Meloni S.; Trascrizione per informatizzazione: ARTPAST/ Pacciani L. (2006); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Pacciani L. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione1972
anno modifica2006
latitudine43.768826
longitudine11.255744

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