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Opera d'arte Architettura illusionistica con statue, Dio Padre, Fede e Carità di Colonna Angelo Michele (1604/ 1687), Alboresi Giacomo (1632/ 1677), a Bologna

L'opera d'arte Architettura illusionistica con statue, Dio Padre, Fede e Carità di Colonna Angelo Michele (1604/ 1687), Alboresi Giacomo (1632/ 1677), - codice 08 00047227 di Colonna Angelo Michele (1604/ 1687), Alboresi Giacomo (1632/ 1677), si trova nel comune di Bologna, capoluogo dell'omonima provincia sita in chiesa, Chiesa di S. Giacomo Maggiore, piazza Rossini, 2-Bologna-40124-Bologna (BO), quinta cappella destra (cappella dei Gargiolari)
immagine - immagine non disponibile -
bene culturaledipinto, complesso decorativo
soggettoArchitettura illusionistica con statue, Dio Padre, Fede e Carità
tipo schedaOA_3.00
codice univoco08 00047227
localizzazioneItalia, Emilia Romagna, BO, Bolognapiazza Rossini, 2-Bologna-40124-Bologna (BO)
contenitorechiesa, Chiesa di S. Giacomo Maggiore, piazza Rossini, 2-Bologna-40124-Bologna (BO), quinta cappella destra (cappella dei Gargiolari)
datazionesec. XVII ; 1640 - 1680 [bibliografia; analisi stilistica]
autoreColonna Angelo Michele (1604/ 1687), Alboresi Giacomo (1632/ 1677),
materia tecnicaintonaco/ pittura
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero dell'Interno, Fondo Edifici di Culto (F.E.C.)
dati analiticiLe pareti presentano una teoria di colonne che aprono illusivamente lo spazio verso un catino dalla volta cassettonata. Il senso prospettico è sottolineato da una serie di statue disposte in maniera digradante. Nella volta è un oculo cui s'affaccia Dio Padre. Ai lati, entro finestre dai timpani spezzati, sono due medaglioni in cui compaiono le allegorie della Fede e della Carità.NR (recupero pregresso)
notizie storico-criticheLa grande decorazione bolognese, partita dalla tradizione conquecentesca (palazzo Fava, palazzo Magnani), si era evoluta prima con Dentone, poi con Colonna, verso lo sperimentalismo prospettico, arrivando a definire una visione a più fuochi ottici che culminerà con la "veduta per angolo" di Ferdinando Bibiena. L'opera di Colonna, superando i limiti del prospettivismo cinquecentesco, apre le porte all'illusività decorativa: a quel trionfo di cornici, ghirlande, bassorilievi che, in una crescita frenetica di particolari, finisce per negare l'architettura reale (cfr. San Domenico, cappella del Rosario). Così anche nella cappella dei Gargiolari, seppure in maniera più misurata, assistiamo all'aprirsi di due spazi illusori alle pareti, che fingono un'esedra dal catino cassettonato. Nella volta della cappella si accrescono i particolari decorativi, sia architettonici che di figura. Il culmine dello "sfondamento spaziale" è nell'oculo centrale da dove si sporge Dio Padre. Il tessuto pittorico è di grande scioltezza, testimonianza oltrechè di un sicuro talento, di un "mestiere" consolidato nel tempo.
bibliografiaRoli R.( 1967)p. 174; Roli R.( 1977)
definizionedipinto
regioneEmilia Romagna
provinciaBologna
comuneBologna
indirizzopiazza Rossini, 2-Bologna-40124-Bologna (BO)
ente schedatoreS08
ente competenteS08
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Orsi O.; Funzionario responsabile: Stanzani A.; Trascrizione per informatizzazione: Orsi O./ Majoli L. (1997); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Orsi O. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione1996
anno modifica2006
latitudine44.495215
longitudine11.348833

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