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Opera d'arte Apelle ritrae Campaspe di Crosato Giovanni Battista (1697/ 1758), a Torino

L'opera d'arte Apelle ritrae Campaspe di Crosato Giovanni Battista (1697/ 1758), - codice 01 00197827 di Crosato Giovanni Battista (1697/ 1758), si trova nel comune di Torino, capoluogo dell'omonima provincia sita in villa, museo, Villa della Regina, Compendio di Villa della Regina, NR (recupero pregresso), Piano primo, Appartamento di S.M., Camera verso levante detta del Trucco - 30: parete sud
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bene culturalesovrapporta, elemento d'insieme
soggettoApelle ritrae Campaspe
tipo schedaOA_3.00
codice univoco01 00197827
localizzazioneItalia, Piemonte, TO, TorinoNR (recupero pregresso)
contenitorevilla, museo, Villa della Regina, Compendio di Villa della Regina, NR (recupero pregresso), Piano primo, Appartamento di S.M., Camera verso levante detta del Trucco - 30: parete sud
datazionesec. XVIII secondo quarto; 1733 - 1736 [bibliografia]
autoreCrosato Giovanni Battista (1697/ 1758),
materia tecnicatela/ pittura a olio
misurealt. 114.5, largh. 110,
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali
dati analiticiDipinto sovrapporta sagomato e privo di cornice.Interno. Figure: Apelle; Campaspe. Abbigliamento. Oggetti: dipinto; pennello; tavolozza dei colori; tendaggi; cuscino.
notizie storico-criticheLa collocazione originaria del dipinto a Villa della Regina è documentata dal più antico inventario noto, risalente al 1755 (cfr. Angela Griseri, Un inventario per l'esotismo. Villa della Regina 1755, Torino 1988, p. 17). La tela era originariamente allestita ad uso di sovrapporta nella Camera verso Levante detta del Trucco, nell'Appartamento di Sua Maestà (stanza 30). L'opera è da leggere in serie con altre tre sovrapporte, e due sovrafinestre nella stessa stanza e con gli otto dipinti che decoravano la camera attigua (Anticamera verso Levante (stanza 27), ispirati tutti a temi tratti dalle "Metamorfosi" di Ovidio, rubate nel 1979 e non ancora recuperate (la documentazione relativa si trova in SBAS 67, Ufficio Furti, fasc. Torino, Villa della Regina, settembre 1979. Le fotografie delle tele rubate sono pubblicate in C. Mossetti, Affrontare una vicenda complessa: problemi e verifiche, in C. Mossetti, a cura di, Villa della Regina. Diario di un cantiere in corso, Torino 1997, figg. 12-19). I soggetti delle tele non sono sempre riconosciuti dall'estensore dell'inventario del 1755: in questo caso l'episodio raffigurato è descritto come "un Pittore, che fa il ritratto di una donna". La stessa descrizione è ripetuta senza varianti negli inventari successivi del 1767 e 1777 (Biblioteca Reale, sc. 45, Inventarj Villeggiatura Reali presso Torino. Villa detta della Regina, dossier n. 16). La difficoltà a identificare i soggetti delle tele si ritrova nel Testimoniale di Stato del 1864, dove si fa generico riferimento alla raffigurazione di "fatti storici", senza alcuna attribuzione (ASTO, Corte, Genio Civile, Versamento 1936, 17). Nel 1891 V. E. Gianazzo di Pamparato (Il Principe Cardinale Maurizio di Savoia mecenate dei letterati e degli artisti, Torino 1891, p. 22) proponeva come possibile autore dei dipinti Francesco Solimena, attribuzione ripresa nel 1942 da Eugenio Olivero (La Villa della Regina in Torino, Torino 1942, p. 26), al quale le tele apparivano ormai "assai annerite e screpolate", tanto da non riuscire più a precisarne i soggetti (sono indicate come possibili fonti la Bibbia o "poemi epici"). Spetta ad Andreina Griseri (Il rococò a Torino e Giovanni Battista Crosato, in "Paragone", n. 135, marzo 1961, p. 59) il merito di aver riportato l'attenzione sui quattordici dipinti, inserendoli nel corpus delle opere del primo periodo torinese (1733-1736) dell'artista e di averne individuato correttamente l'iconografia. Nel 1965 Noemi Gabrielli ricordava le sovrapporte del Crosato "fra le opere più importanti del pittore veneto eseguite ad olio a Torino, insieme con le decorazioni esistenti a Palazzo Madama ed alle tele del Museo Civico di Biella". Un termine cronologico preciso per l'inizio della sua attività a Torino è fissato da un pagamento del 30 aprile 1733 relativo a lavori eseguiti in Palazzo Reale, da collegare, secondo la Griseri (1961), con le decorazioni a puttini allegorici e fiori eseguite per la stanza da lavoro della Regina. Allo stesso anno (aprile-ottobre) era riferita l'esecuzione di uno zoccolo a pannelli lignei, con rappresentazioni mitologiche, riconosciuto dalla stessa studiosa, originariamente a Palazzo Carignano e poi trasportato a Palazzo Madama dove nel 1927 fu rimpiegato nella Sala Verde: anche in questo caso di tratta di soggetti tratti dalle "Metamorfosi" di Ovidio: Diana e Endimione; Venere e Adone; Medea ringiovanisce Esone. Riconosciuti dalla critica come "chiara prova della sua maturità espressiva" (Rodolfo Pallucchini, La pittura nel Veneto. Il Settecento, Milano 1994, pp. 130-131), i pannelli dello zoccolo sono stati recentemente documentati al 1740 da Cristina Mossetti, come dono di Carlo Emanuele III al principe Luigi di Savoia Carignano in occasione del matrimonio con Cristina Enrichetta d'Assia (C. Mossetti, Giovanni Battista Crosato, in Il Tesoro della Città, catalogo della mostra a cura di S. Pettenati. G. Romano, Torino 1996, p. 147, n. 307). Per la pittura densa e rapida e i tocchi di luce improvvisi. queste opere sembrano costituire il riferimento stilistico più immediato per le tele di Villa della Regina, dove a Crosato spetta anche la decorazione delle volte dei due vestiboli del salone rappresentante puttini allegorici dell'inverno e dell'estate.Nel 1965 le tele apparivano "molto indurite e il colore quasi ovunque sollevato e i telai indeboliti dal tarlo". Si poneva quindi la necessità di un restauro, sostenuto dalla Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici del Piemonte (per la documentazione relativa cfr. SBAS 67, Archivio Storico, Villa della Regina, cartella XII, Perizia di spesa n. 12 del 5 maggio 1965), consistente in una doppia foderatura, dopo il consolidamento del colore e la sostituzione dei telai. Nel 1995 la sovrapporta in esame è stata nuovamente restaurata ad opera di Kristine Doneux.
altra localizzazioneluogo di provenienza: Piemonte, TO, Torino
bibliografiaMossetti C.( 1997)p. 52; Mossetti C.( 1996)p. 147; Pallucchini R.( 1994)pp. 130-131; Griseri Ang.( 1988)p. 17; Griseri A.( 1961)p. 59; Olivero E.( 1942)p. 26; Gianazzo di Pamparato V. E.( 1891)p. 22
definizionesovrapporta
regionePiemonte
provinciaTorino
comuneTorino
indirizzoNR (recupero pregresso)
ente schedatoreS67
ente competenteS67
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Spione G.; Funzionario responsabile: Mossetti C.; Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Manchinu P. (2007), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione1998
anno modifica2007
latitudine45.071707
longitudine7.678011

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