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Opera d'arte Annunciazione di Pezzi Domenico (notizie 1513-1534), a Gravedona

L'opera d'arte Annunciazione di Pezzi Domenico (notizie 1513-1534), - codice 03 00208564 - 0 di Pezzi Domenico (notizie 1513-1534), si trova nel comune di Gravedona nella provincia di Como
immagine - immagine non disponibile -
bene culturaledipinto murale
soggettoAnnunciazione
tipo schedaOA_3.00
codice univoco03 00208564 - 0
localizzazioneItalia, Lombardia, CO, Gravedona
datazionesec. XVI primo quarto; 1500 - 1524 [analisi stilistica]
autorePezzi Domenico (notizie 1513-1534),
materia tecnicaintonaco/ pittura a fresco
misurealt. 130, largh. 300,
condizione giuridicaproprietà Ente pubblico territoriale
dati analiticiLo spazio che ospita la scena (un interno) è bipartito da una finestra ad arco che apre su un paesaggio. Sulla destra è rappresentato un poderoso angelo annunciante che, genuflesso e benedicente, reca nella mano sinistra il giglio, sulla destra la Vergine è sorpresa dall'annuncio mentre legge il libro, inginocchiata al di qua di un leggio sul quale si nota un altro libretto aperto e un minuscolo velo ricamato. Sopra il suo capo, a sinistra, è visibile la colomba dello Spirito Santo.NR (recupero pregresso)
notizie storico-criticheIl dipinto è stato da M. T. Binaghi Olivari (1982, p. 231) attribuito su basi stilistiche a Domenico di Pietro da Lugano (Domenico Pezzi), pittore attivo nel 1520 nella chiesa di San Biagio di Ravecchia (vedi W. Suida, La pittura del Rinascimento nel canton Ticino, Bellinzona 1932, p. II) e autore dei dipinti nella cappella di S. Antonio nella chiesa di Santa Maria delle Grazie cui è annesso il chiostro in questione. Qui oltre all'evidente richiamo del Foppa di Sant' Eustorgio (L'Annunciazione) si palesano legami anche con la cultura del Luini degli anni intorno al 1516- 18. In modo particolare il volto della Vergine rimanda stilisticamente a quello della Madonna "del Soccorso" raffigurata sul contrafforte della cappella di S. Antonio, a sua volta in connessione con le soluzioni dei volti femminili che compaiono nella cappella di S. Agata.Notizie storico- critiche della scheda cartacea 03/ 00208565:La presenza di questi soggetti in un convento agostiniano quale quello di Santa Maria delle Grazie, è motivata dal preciso intento dei priorati di creare un santuario mariano e agostiniano. Anche gli affreschi della chiesa infatti si muovono sul doppio binario dell'iconografia agostiniana e mariana a principiare dalla vetrata a rosone della facciata che rappresenta la Vergine, in veste agostiniana, e poi via via sulle pareti e nelle cappelle con la raffigurazione di beati e santi agostiniani. Stilisticamente gli affreschi in questione possono essere mi pare, ricondotti ad un'unica mano, la stessa che dipinse la cappella di S. Agata e i contrafforti di quella di S. Antonio, dalla Binaghi (in AA VV, Zenale e Leonardo, Tradizione e rinnovamento nella cultura lombarda, cat. mostra, Milano 1982, pp. 218- 231) identificata in quella di Domenico di Pietro da Lugano (autore di una Madonna in trono tra San Biagio e Gerolamo, in San Biagio a Ravecchia (Bellinzona) (vedi W. Suida, La pittura del Rinascimento nel Canton Ticino, Bellinzona 1932, p. II) educato formalmente sulla cultura del Luini, di Gaudenzio Ferrari e di Bramantino.
bibliografiaZenale Leonardo( 1982)p. 231
definizionedipinto murale
regioneLombardia
provinciaComo
comuneGravedona
ente schedatoreS27
ente competenteS27
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Venturelli P.; Funzionario responsabile: Maderna V.; Trascrizione per informatizzazione: ICCD/ DG BASAE/ Riccobono F. (2010); Aggiornamento-revisione: ICCD/ DG BASAE/ Riccobono F. (2010), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione1987
anno modifica2010

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