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Opera d'arte angelo custode di Ligari Giovanni Pietro (1686/ 1752), a Como

L'opera d'arte angelo custode di Ligari Giovanni Pietro (1686/ 1752), - codice 03 00178014 di Ligari Giovanni Pietro (1686/ 1752), si trova nel comune di Como, capoluogo dell'omonima provincia sita in palazzo, museo, Pinacoteca Civica di Palazzo Volpi, via A. Diaz, 84, Magazzino
immagine - immagine non disponibile -
bene culturaledipinto
soggettoangelo custode
tipo schedaOA_3.00
codice univoco03 00178014
localizzazioneItalia, Lombardia, CO, Comovia A. Diaz, 84
contenitorepalazzo, museo, Pinacoteca Civica di Palazzo Volpi, via A. Diaz, 84, Magazzino
datazionesec. XVIII secondo quarto; 1725 - 1749 [analisi stilistica]
autoreLigari Giovanni Pietro (1686/ 1752),
materia tecnicatela/ pittura a olio
misurealt. 99, largh. 74,
condizione giuridicaproprietà Ente pubblico territoriale, Comune di Como
dati analiticiDipinto raffigurante l'Angelo Custode. Un angelo è raffigurato mentre accoglie un'anima del Purgatorio e la porta in cielo. Con la sinistra scaccia un diavolo che tenta di portarla verso l'inferno.Figure: angelo scustode; anima del Purgatorio; diavolo.
notizie storico-criticheGià attribuito a Carlo Innocenzo Carloni (Guida, 1898), il dipinto venne forse concesso dalla fabbriceria del duomo nel 1896 e consegnato l'anno successivo, in occasione dell'inaugurazione del Museo. Esso è identificabile con l'"anconetta picciola dell'Angelo Custode " di cui Pietro Ligari parla in una lettera del primo settembre 1750 alla badessa di S. Lorenzo a Sondrio. Considerata perduta dal Bassi (Bassi, 1931), la tela fu erroneamente attribuita dall'Anonimo I, Angelo Ligari, [primi decenni del XIX secolo] al figlio di Pietro Ligari: Cesare che, tra l'altro, eseguì un dipinto di soggetto analogo conservato al Museo di Sondrio. Marco Bona Castellotti (Bona Castellotti, 1981), segnalando l'esistenza di questa copia, ha osservato che non è facile "stabilire se Cesare abbia preferito trarre ispirazione dall'anconetta di Como, oppure dalla pala quasi identica della chiesa di S. Cristina di Stazzona, oggi a Villa di Tirano [...]. Nè è possibile affermare in che ordine cronologico Pietro abbia eseguito i due quadri; è probabile però che prima abbia compiuto la pala di S. Cristina, più complessa anche se di qualità inferiore all'anconetta di Como, che rivela, nelle pieghe mosse dalle frange della luce e nel volto del demonio, modellato con pennellate rapide, un contatto tra Pietro e il Petrini".Bibliografia: Registro di Protocollo, 1898- 99, Como, Museo Civico. Corrispondenza, Fascicolo 1897. M. San Romè- C. Paggi, Guida Illustrata del Civico Museo di Como, Como 1898, p. 154 (Carlo Carloni) C. Dassi, I pittori Ligari di Sondrio, Sondrio 1934, p. 20; L. Meli Bassi, I Ligari, Sondrio 1974, p. 163; 198; 212; Su tutti vedi recentemente: Paolo Vanoli, Scheda del dipinto in S. Coppa, E. Bianchi (a cura di) I Ligari. Pittori del Settecento. (catalogo della mostra) Milano 2008, pp. 166- 167.Mostre: Mostra di pittura sacra nel Civico Museo di Como, 1945- 46; Il patrimonio d'arte della città: i dipinti, Como 1977. Collezioni civiche di Como 1981. Catalogo, Milano, pp. 103- 104.
altra localizzazioneluogo di provenienza: Lombardia, CO, Como
definizionedipinto
regioneLombardia
provinciaComo
comuneComo
indirizzovia A. Diaz, 84
ente schedatoreS27
ente competenteS27
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Bona Castellotti M.; Funzionario responsabile: Maderna V.; Trascrizione per informatizzazione: ICCD/ DG BASAE/ Riccobono F. (2010); Aggiornamento-revisione: ICCD/ DG BASAE/ Riccobono F. (2010), Referente scientifico: NR (recupero pregr
anno creazione1979
anno modifica2010
latitudine44.309905
longitudine10.135848

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