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Opera d'arte Allocuzione di Pio II ai Domenicani di Bigari Vittorio Maria (1692/ 1776), a Bologna

L'opera d'arte Allocuzione di Pio II ai Domenicani di Bigari Vittorio Maria (1692/ 1776), - codice 08 00024653 di Bigari Vittorio Maria (1692/ 1776), si trova nel comune di Bologna, capoluogo dell'omonima provincia sita in chiesa, basilica, Chiesa di S. Domenico, Convento di S. Domenico, p.zza S. Domenico, 13, navata maggiore, parete destra
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bene culturaledipinto, elemento d'insieme
soggettoAllocuzione di Pio II ai Domenicani
tipo schedaOA_3.00
codice univoco08 00024653
localizzazioneItalia, Emilia Romagna, BO, Bolognap.zza S. Domenico, 13
contenitorechiesa, basilica, Chiesa di S. Domenico, Convento di S. Domenico, p.zza S. Domenico, 13, navata maggiore, parete destra
datazionesec. XVIII ; 1734 (ca.) - 1734 [documentazione; bibliografia]
autoreBigari Vittorio Maria (1692/ 1776),
materia tecnicaintonaco/ pittura a tempera
misurealt. 170, largh. 450,
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero dell'Interno, Fondo Edifici di Culto (F.E.C.)
dati analiticiAlla destra il pontefice, con camauro in capo, siede su alto trono eretto su tre scalini, sotto un tendaggio rosso con fiocchi; ai lati si vedono diversi prelati, canonici, vescovi, cardinali. Ai piedi del trono, sugli scalini, sono inginocchiati due domenicani; altri siedono a sinistra, lungo la parete, in diverse attitudini: il capo abbassato, le mani incrociate sul petto o allargate, in atto di ascoltare Pio II.NR (recupero pregresso)
notizie storico-criticheLe pareti della navata maggiore sono decorate da un ciclo di dieci tempere (cinque per lato) poste entro cornici a stucco e rappresentanti episodi legati alla storia della Chiesa e dell'Ordine Domenicano. Realizzate a restauro architettonico ultimato (1732), le prime due dall'ingresso, rappresentanti "San Franesco Saverio celebra la sua prima Messa" (a destra) e "Leone X e Francesco I di Francia (a sinistra)" si devono a Giuseppe Pedretti e le altre otto a Vittorio Maria Bigari. Zanotti riferisce che Bigari eseguì le tempere subito dopo la partenza da Milano. La "Cronica di Bologna dal 1690 al 1761" scritta da Giovan Battista Beliotti (BCA, ms B 1163) ricorda che i primi due riquadri del Bigari furono scoperti la domenica 23 maggio 1734 (c. 157) e che altri due riquadri furono scoperti il venerdì 25 dicembre 1734 (c. 159). Le tempere, in cui "prevale un'esigenza descrittivo-didascalica" (Roli 1977), sono impostate prospetticamente, a saldi contorni nei primi piani che sfumano nei fondi. E' probabile che le opere del Bigari abbiano subito qualche ritocco pittorico nell'Ottocento, presumibilmente da Antonio Muzzi, che nel 1844 restaurò con interventi di ridipintura le due tempere del Pedretti.
bibliografiaZanotti G.( 1739)v. II p. 290; Malvasia C. C.( 1792)p. 234; Gnudi C.( 1957)pp. 62, 64; Roli R.( 1977)pp. 104, 233; Alce V.( 1982)p. 35; Casali Pedrielli C.( 1991)pp. 95-96
definizionedipinto
regioneEmilia Romagna
provinciaBologna
comuneBologna
indirizzop.zza S. Domenico, 13
ente schedatoreS08
ente competenteS08
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Varignana F.; Funzionario responsabile: D'Amico R.; Trascrizione per informatizzazione: Sabbatini S. (1997); Aggiornamento-revisione: Sabbatini S. (1997), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); ARTPAST/ Orsi O. (2006), Referen
anno creazione1983
anno modifica1997; 2006
latitudine44.489800
longitudine11.343435

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