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Opera d'arte Alessandro Magno taglia il nodo gordiano di Beaumont Claudio Francesco (1694/ 1766), Demignot Vittorio (notizie dal 1715/ 1743), a Torino

L'opera d'arte Alessandro Magno taglia il nodo gordiano di Beaumont Claudio Francesco (1694/ 1766), Demignot Vittorio (notizie dal 1715/ 1743), - codice 01 00171876 di Beaumont Claudio Francesco (1694/ 1766), Demignot Vittorio (notizie dal 1715/ 1743), si trova nel comune di Torino, capoluogo dell'omonima provincia sita in reggia, museo, Palazzo Reale, Piazzetta Reale, Museo di Palazzo Reale, piano II, Magazzino grande, struttura terza, griglia n. 18
immagine - immagine non disponibile -
bene culturalearazzo, opera isolata
soggettoAlessandro Magno taglia il nodo gordiano
tipo schedaOA_3.00
codice univoco01 00171876
localizzazioneItalia, Piemonte, TO, TorinoPiazzetta Reale
contenitorereggia, museo, Palazzo Reale, Piazzetta Reale, Museo di Palazzo Reale, piano II, Magazzino grande, struttura terza, griglia n. 18
datazionesec. XVIII secondo quarto; 1734 (ca.) - 1743 (ca.) [bibliografia]
ambito culturalemanifattura torinese(marchio; bibliografia)
autoreBeaumont Claudio Francesco (1694/ 1766), Demignot Vittorio (notizie dal 1715/ 1743),
materia tecnicalana/ arazzofilo di setafilo metallicofibra vegetale
misurealt. 500, largh. 120,
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali
dati analiticiRiduzione ordito 8 cm.; riduzione trame 14 cm. La scena centrale presenta un esterno con a sinistra architettura classica colonnata e a destra una statua con corona e aquila sopra un plinto. In primo piano, al centro, un sacerdote e altri personaggi che osservano Alessandro nell'atto di tagliare il nodo con la spada. In basso a sinistra, su un piano avanzato, due guerrieri che osservano la scena. Colori: beige, bianco azzurro rosa, giallo e marrone in più sfumature. Fodera non originale, cucita a losanghe. Sospensione: gli anelli erano in origine fissati direttamente all'arazzo; cordicella di iuta lungo i lati destro e sinistro.Personaggi: Alessandro Magno. Armi: spada. Figure: soldati; uomo anziano. Abbigliamento. Interno. Sculture.STEMMI, EMBLEMI, MARCHI: Classe di appartenenza: marchio, Qualificazione: civile, Identificazione: Regia Manifattura di Torino, Posizione: in basso a destra, cimosa, Descrizione : lettere T ai lati di uno scudo rosso crociato in bianco,
notizie storico-criticheIl primo pagamento relativo alle Storie di Alessandro è del 1732 al pittore Giovanni Francesco Fariano, per aver dipinto "festoni, ghirlande, cascate di fiori e quadro rappresentante Alessandro" (AST, Sez. Riunite, Mastri Categorici, 1732, vol. 2, p. 163). Nel 1737 il pittore Ignazio Nipote è pagato L. 180 per la copia del quadro rappresentante "Alessandro che rifiuta l'acqua", cioè per il cartone tratto dal bozzetto del Beaumont (?) (Schede Vesme, vol. 3, 1968, p. 738). Fino al 1769 non sono registrati altri pagamenti relativi alla serie, se si escludono quelli aNepote del 1737 e quelli a Matteo Franceschini del 1738, a Matteo Boys del 1739, troppo generici per essere riferiti con certezza alle storie di Alessandro (m. Viale Ferrero, 1963, pp. 9-10). Nel 1769 due compensi (L. 220 e L. 80) riguardano Felice Cernetti per due quadri di modello per la tessitura di panni per le Storie di Alessandro (AST, Sez. Riunite, Mastri Categorici, 1769, t. 1, v. 44, pp. 55, 77; t. 2, v. 45, p. 341). Il pittore Francesco Antoniani riceve nello stesso anno L. 30 per aver dipinto alcune ghirlande di fiori nel quadro di modello all'arazzo in aggiunta alla serie di Alessandro, destinata all'anticamera dei Paggi d'onore di S. M. nell'appartamento della fu Regina (AST, Sez. Riunite, Mastri Categorici, 1769, t. 1, v. 44, p. 77; Schede Vesme, vol. 1; 1963, p. 36). Sempre nel 1769 si registra un pagamento generico per fornitura di seta e cordonetto per le Storie di Alessandro ed uno più specifico per filagli d'oro e d'argento impiegati in due pezzi della medesima serie (AST, Sez. Riunite, Mastri Categorici, 1769, t. 1, v. 44, p. 77; t. 2, v. 45, p. 340). Nel 1770 sono anotate altre spese per il filaggio d'oro impiegato nella "costruzione delle cornici, medaglie, rabeschi ed altri ornamenti dorati di pezzi della Storia di Alessandro; analoghi pagamenti si susseguono fino al 1774, con l'indicazione specifica, in alcuni di essi, della tessitura in corso di un pezo grande in aggiunta alla serie (AST, Sez. Riunite, Mastri Categorici, 1770, t. 2, v. 48, p. 288; 1773, t. 1, v. 56, p. 129; BRT. , Registri Recapiti, 1770, t. 4, p. 1720; 1771, t. 5, p. 202; 1772, t. 11, p. 1242; 1772, t. 11, p. 1238; 1773, t. 14, p. 924; 1774, t. 17, pp. 34, 246, 503). Negli anni 1774-1775 viene fornita della seta per l'orditura per "alzamento e slargamento" dei nove arazzi con Storie di Alessandro che devono servire nella camera dei Paggi nell'appartamento della Regina; gli stessi vengono "rimessi in colore", "rappezzati" con uso di colori e "droghe e colori vari (carminio, azzurro, pastello, lacca, indaco) (BRT. , Registri Recapiti, 1774, t. 18, p. 651; t. 19, p. 1066; 1775, t. 22, p. 504; AST, Sez. Riunite, Mastri Categorici, 1775, t. 1, v. 62, p. 145). Sempre nel 1775 il pittore Carlo Bianchi è pagato L. 97, 8 per4 la pittura "d'architettura e ornamenti" per un quadro di modello per le storie di Alessandro (AST, Sez. Riunite, Mastri Categorici, 1775, t. 1, v. 62, p. 166). Infine nel 1793 il pittore Benedetto Pecheux riceve ben L. 100 per un quadro di straordinaria grandezza rappresentante Alessandro il Grande al padiglione della moglie di Dario, modello per l'arazzo tesuto poi solo nel 1825. (AST, Sez. Riunite, Registri Recapiti, 1793, t. 3, v. 75, p. 815; Mastriu Categorici, 1793, t. 1, v. 95). Nell'elenco dei lavori eseguiti in Torino tra il 1737 e il 1754 dall'arazziere Antonio Dini (AST, Sez. Riunite, Azienda Real Casa, cassa 294, registro O, trascritta in Schede Vesme, 1963, vol. 1, pp. 107-108) è ricordato anche "un pezzo di tappezzeria sovrafina del'istoria d'Alessandro Magno, tessuto di seta e lana con oro. . di peso libre 20:3" (cfr.anche, Viale Ferrero M., Arazzi, in "Arazzi e tappeti antichi", Torino 1952, pp. 124-131; M. Viale Ferrero, Arazzi, in "Mostra del Barocco Piemontese", Torino 1963, pp. 9-10).
altra localizzazioneluogo di provenienza: Piemonte, TO, Torino
bibliografiaVIALE FERRERO M.( 1960)pp. 274; BAUDI DI VESME A.( 1963)vol. 1, pp. 36, 107-108; BAUDI DI VESME A.( 1968)vol. III, p. 738; VIALE FERRERO M.( 1952)p. 130
definizionearazzo
regionePiemonte
provinciaTorino
comuneTorino
indirizzoPiazzetta Reale
ente schedatoreS67
ente competenteS67
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Ballaira E.Compilatore scheda: Ghisotti S.; Funzionario responsabile: Astrua P.; Trascrizione per informatizzazione: Tetti G. (2002); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Pappalardo A. (2007), Referente scientifico: NR (recupero pregresso
anno creazione1988
anno modifica2007
latitudine45.072658
longitudine7.686346

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