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Opera d'arte AIACE di Chelli Carlo (1807/ 1877), a Carrara

L'opera d'arte AIACE di Chelli Carlo (1807/ 1877), - codice 09 00254709 di Chelli Carlo (1807/ 1877), si trova nel comune di Carrara nella provincia di Massa Carrara sita in palazzo, Accademia di Belle Arti, Palazzo dell'Accademia, già Palazzo del Principe, NR (recupero pregresso)
immagine - immagine non disponibile -
bene culturalestatua
soggettoAIACE
tipo schedaOA_3.00
codice univoco09 00254709
localizzazioneItalia, Toscana, MS, CarraraNR (recupero pregresso)
contenitorepalazzo, Accademia di Belle Arti, Palazzo dell'Accademia, già Palazzo del Principe, NR (recupero pregresso)
datazionesec. XIX ; 1833 - 1833 [data]
autoreChelli Carlo (1807/ 1877),
materia tecnicagesso
misurealt. 125,
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero della Pubblica Istruzione/ Accademia di Belle Arti di Carrara
dati analiticistatuaNR (recupero pregresso)
notizie storico-criticheSegnalata da Lazzoni C. nella "Prima Stanza dei Saggi", questa fu la prima prova di pensionato del Chelli, acquisita dall'Accademia lo stesso anno della realizzazione, il 1833. I professori, nel consueto esame dell'opera, ne davano un giudizio complessivamente positivo, pur non mancando di sottolineare quelli che erano considerati difetti. Presenta un doppio titolo: in Lazzoni e' citata come "Aiace", quando invece il suo titolo, nel verbale di accoglimento da parte del corpo accademico, risulta essere "Ecmio guerriero troiano ferito da Patroclo". Del resto, in tutta la vasta letteratura classica che lo vede spesso protagonista, l'eroe greco non risulta mai essere stato ferito come inequivocabilmente appare il personaggio raffigurato. Rimane quindi da capire il perche' del cambiamento che potrebbe essere attribuito alla complessiva consonanza della figura con l'"Aiace" di Canova, ora a Palazzo Treves a Venezia (cfr. L'opera completa di Canova, saggio introduttivo di Diaz F., Milano, 1976, pp. 118-119). Come primo saggio, quest'opera mostra chiaramente di non discostarsi dalla tradizione neoclassica a cui, attraverso la mediazione di Finelli, l'autore si richiama insieme al Bozzoni e a Giovanni Tacca. Per l'imitazione dall'antico questi giovani scultori guardavano o al periodo classico o all'ellenistico: in questo caso la citazione esplicita del "Lacoonte" dichiara la preferenza dell'autore per le opere di epoca ellenistica e spiega la forte carica patetica impressa nel volto segnato dal dolore del guerriero.
bibliografiaRaggi O.( 1873)pp. 66-67; Lazzoni C.( 1880)p. 182; Carozzi R.( 1981)pp. 257-258; Gipsoteca Accademia( 1993)p. 142
definizionestatua
regioneToscana
provinciaMassa Carrara
comuneCarrara
indirizzoNR (recupero pregresso)
ente schedatoreS39
ente competenteS39
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Mercurio A.; Funzionario responsabile: Russo S.; Trascrizione per informatizzazione: Isoppi P. (1997); Aggiornamento-revisione: Russo S. (1999), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); ARTPAST/ Ferraro M. (2006), Referente scie
anno creazione1991
anno modifica1999; 2006
latitudine44.082117
longitudine10.094062

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