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Opera d'arte adorazione dei Re Magi di Circignani Antonio detto Pomarancio (1570/ 1630), a Firenze

L'opera d'arte adorazione dei Re Magi di Circignani Antonio detto Pomarancio (1570/ 1630), - codice 09 00190027 di Circignani Antonio detto Pomarancio (1570/ 1630), si trova nel comune di Firenze, capoluogo dell'omonima provincia
immagine - immagine non disponibile -
bene culturaledipinto
soggettoadorazione dei Re Magi
tipo schedaOA_3.00
codice univoco09 00190027
localizzazioneItalia, Toscana, FI, Firenze
datazionesec. XVII ; 1614 - 1614 [bibliografia]
autoreCircignani Antonio detto Pomarancio (1570/ 1630),
materia tecnicaintonaco/ pittura
misurealt. 310, largh. 460,
condizione giuridicaproprietà Ente pubblico non territoriale
dati analiticiNR (recupero pregresso)Personaggi: Madonna; San Giuseppe; Gesù Bambino; Gaspare; Baldassarre; Melchiorre. Figure: angioletti. Figure femminili. Figure maschili. Simboli: (omaggio alla regalità di Cristo) oro. Simboli: (omaggio alla divinità di Cristo) incenso. Simboli: (anticipazione della morte di Cristo) mirra. Animali: cammello. Architetture: rovine di edifici classicheggianti. Strumenti musicali: tube.
notizie storico-criticheL' opera fa parte del ciclo di affreschi con "Storie di Cristo" sistemate lungo il portico esterno dell' Ospedale di Santa Maria Nuova, ora limitata a cinque raffigurazioni, ma in origine completate da una ulteriore pittura murale sulla lunetta a sinistra della facciata della chiesa, distrutta nel 1657, in occasione della costruzione dello Spedale delle donne, raffigurante "Barnaba degli Oddi in atto di mostrare al Granduca Cosimo II il progetto dello Spedale". L' attribuzione al Pomarancio, già indicata dalla letteratura settecentesca e supportata dalle iscrizioni un tempo leggibili sugli affreschi, è confermata da vari documenti d' archivio indicati da Pampaloni (1961). Da questi si apprende come il pittore venisse chiamato dallo spedalingo Barnaba degli Oddi nel marzo 1613 da Amelia, dove si trovava per ragioni di lavoro. Il Pomarancio è già sicuramente attivo nel porticato nel luglio dello stesso anno (come documentano alcuni acquisti di materiale a questa data), e gli affreschi sono già terminati entro il giugno 1615, come risulta dalla liquidazione dell' artista effettuata nel giorno 30. Purtroppo a tale documentazione non corrisponde uno stato di conservazione tale da poter usare il testo pittorico per meglio comprendere questo periodo di attività del Pomarancio, comunque segnato da un gusto decisamente arcaizzante, come più chiaramente documenta l' affesco della "Annunciazione" nello stesso edificio. Si ricorda, inoltre, della sfortuna del ciclo in ambito fiorentino, ironicamente dileggiata, come riporta il Richa, asserendo che nello spedale "gli ammalati stavano dentro e gli storpiati fuora".
bibliografiaDel Migliore F.( 1684)p. 347; Richa G.( 1754-1762)V. VIII (1759), pp. 199-200; Follini V./ Rastrelli M.( 1789-1802)V. IV (1792), pp. 120-121; Fantozzi F.( 1842)p. 376; Rosini G.( 1839-1847)V. VI (1846), p. 148; Garneri A.( 1924)p. 217; Pollak O.( 1931)pp.
definizionedipinto
regioneToscana
provinciaFirenze
comuneFirenze
ente schedatoreS17
ente competenteS128
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Paolini C.; Funzionario responsabile: Meloni S.; Trascrizione per informatizzazione: ARTPAST/ Boschi B. (2006); Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Boschi B. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione1986
anno modifica2006

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