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Opera d'arte adorazione dei pastori di Aspertini Amico (1475 ca./ 1552), a Firenze

L'opera d'arte adorazione dei pastori di Aspertini Amico (1475 ca./ 1552), - codice 09 00287533 di Aspertini Amico (1475 ca./ 1552), si trova nel comune di Firenze, capoluogo dell'omonima provincia sita in palazzo, Palazzo degli Uffizi, Complesso vasariano, piazzale degli Uffizi, Galleria degli Uffizi, sala 29
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bene culturaledipinto
soggettoadorazione dei pastori
tipo schedaOA_3.00
codice univoco09 00287533
localizzazioneItalia, Toscana, FI, Firenzepiazzale degli Uffizi
contenitorepalazzo, Palazzo degli Uffizi, Complesso vasariano, piazzale degli Uffizi, Galleria degli Uffizi, sala 29
datazionesec. XVI ; 1530 (ca.) - 1530 (ca.) [bibliografia]
autoreAspertini Amico (1475 ca./ 1552),
materia tecnicatavola/ pittura a olio
misurealt. 44.5, largh. 34,
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali
dati analiticiNR (recupero pregresso)Personaggi: Madonna; Gesù Bambino; San Giuseppe. Figure: angeli; viandanti; pastori. Abbigliamento: all'antica. Attributi: (San Giuseppe) verga battesimale. Architetture: tempio; stalla; rovine. Paesaggi: montagne; colline. Oggetti: base marmorea; sezione di colonne; busto antico; bastone; cartiglio. Animali: bue; asino; agnello; uccellini. Vegetali: alberi; arbusti. Allegorie-simboli: colomba dello spirito Santo.
notizie storico-criticheNella prima metà del secolo a Bologna, sia pure tra numerose tendenze classicheggianti, si afferma la spigolosa personalità di Amico Aspertini, protagonista di una precoce contestazione delle memorie classiche, che comunque non rifiuta in toto, aggiornando infatti il suo stile su Raffaello. Nell'opera in esame il pittore dimostra di conoscere il Raffaello delle stanze Vaticane, ma dandone una interpretazione decisamente anticlassica, nella alterazione delle tozze figure, nel rapporto fortemente elusivo con lo spazio; l'Aspertini sembra essere fortemente attratto dalle caratterizzazioni fisiognomiche, dalle forme estrose e bizzarre, elemento presunto forse dalle allora molto diffuse stampe nordiche: giunge cosi' a proporre una sorta di complesse soluzioni premanieristiche dove associa ad una puntigliosa ricerca del particolare, paesaggi allucinati, del tutto irreali e grottesche deformazioni. Crea in tal modo una tendenza eversiva del manierismo analoga a quella che qualche tempo dopo manifestarono in Toscana il Rosso e il Pontormo, ma con caratteri padani" (Ciardi Dupré). La datazione oggi accettata si colloca intorno al 1530, dopo un viaggio a Roma. Il dipinto fu donato ala Galleria degli Uffizi da Bernard Berenson.
altra localizzazioneluogo di provenienza: Toscana, FI, Firenze; luogo di provenienza: Toscana, FI, Firenze
bibliografiaLonghi R.( 1956)p. 62; Uffizi catalogo( 1980)p. 137 n. P99; Uffizi( 1982-1983)v. II p. 80; Faietti M./ Scaglietti Kelescian D.( 1995)pp. 177-179 n. 40; Officina maniera( 1996)p. 310 n. 109
definizionedipinto
regioneToscana
provinciaFirenze
comuneFirenze
indirizzopiazzale degli Uffizi
ente schedatoreL. 41/1986
ente competenteS417
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Pilati E.; Funzionario responsabile: Damiani G.; Aggiornamento-revisione: Romagnoli G./ Rousseau B. (2002), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); ARTPAST (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione1989
anno modifica2002; 2006
latitudine43.768826
longitudine11.255744

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