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Opera d'arte a Castelli

L'opera d'arte targa - codice 13 00183095 si trova nel comune di Castelli nella provincia di Teramo sita in palazzo, museo comunale, Convento dei Minori (ex), ex Convento dei Minori, via Convento, Museo delle Ceramiche, Collezione privata Fuschi Giovanni, museo
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bene culturaletarga
tipo schedaOA_3.00
codice univoco13 00183095
localizzazioneItalia, Abruzzo, TE, Castellivia Convento
contenitorepalazzo, museo comunale, Convento dei Minori (ex), ex Convento dei Minori, via Convento, Museo delle Ceramiche, Collezione privata Fuschi Giovanni, museo
datazionesec. XVIII ; 1700 - 1799 [analisi stilistica]
ambito culturalemanifattura di Castelli(analisi stilistica)
materia tecnicamaiolica
misurealt. 21.5, largh. 30,
condizione giuridicaproprietà Ente pubblico territoriale, Museo delle ceramiche
dati analiticiDecoro istoriato.Colori:azzurro,giallo,arancio,verde,bruno di manganese.NR (recupero pregresso)
notizie storico-criticheLa conoscenza del latino dell'ignoto pittore è abbastanza sommaria.Sicuramente,come spesso accadeva, il pittore riportava una scritta,ma non comprendendone il significato,scambiava una parola per un'altra o riportava la scritta in modo errato.Innanzi tutto vi è un doppio verbo:la frase ne avrebbe richiesto solo uno,o erigit o sanat.Gesù (Jesus) erigit (raddrizza) una donna che gli veniva incontro (mulierem incedentem) dal corpo contorto (incurvo,da leggere in -curvo,corpore).Quel sanat è pleonastico,o se ne mette al posto di erigit,diventa pleonastico quest'ultimo.La scena si svolge in un interno,a sinsitra sul margine un ampio tendaggio verde presso il quale è seduto un uomo anziano,a destra una donna storpia e con bastoni da appoggio,dietro le figure di cinque uomini, verosimilmente apostoli e poi quasi al centro Cristo che tende le mani verso al donna.A destra altre tre figure di uomini con ampi mantelli e capo coperto e dietro un altro tendaggio;dietro al Cristo uno spiraglio di paesaggio.All'estrema destra della scena una sedia vuota in prospettiva errata.L'attribuzione a Francesco Saverio Grue si basa,come per tutte le altre attribuzioni al medesimo autore,sulle parole di Concezio Rosa e di Giancarlo Polidori.L'esecuzione accurata,comunque,ci orienta verso uno dei maestri più "sicuri" della maiolica castellana,malgrado gli errori di "prospettiva",per il modo di condurre i panneggi,le espressioni dei volti,l'organizzazione scenografica delle composizioni.Non sarebbe completamente errato vedervi un lavoro di bottega dei Gentile,dal momento che la figura di Francesco Saverio Grue deve essere intieramente rivista sulla base delle opere autografe ultimamente trovate e che sia il Rosa sia il Polidori non conoscevano.Nella Mostra del 1984 la targa venne esposta con l'attribuzione a Liborio Grue,di tutt'altro impianto volumetrico.
altra localizzazioneluogo di provenienza: Abruzzo, PE, Pescara
bibliografiaCinque secoli( 1984); Proterra( 1996); Gardelli( 1997); Corrieri( 1998)
definizionetarga
regioneAbruzzo
provinciaTeramo
comuneCastelli
indirizzovia Convento
ente schedatoreS22
ente competenteS107
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Rubini A.; Funzionario responsabile: Tropea C.; Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Iannella D. (2005), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione1998
anno modifica2005
latitudine39.504761
longitudine16.147679

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