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Opera d'arte a Massa

L'opera d'arte scodella, frammento - codice 09 00147272 si trova nel comune di Massa nella provincia di Massa Carrara sita in castello, Castello Malaspina, NR (recupero pregresso), Deposito museale
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bene culturalescodella, frammento
tipo schedaOA_3.00
codice univoco09 00147272
localizzazioneItalia, Toscana, MS, MassaNR (recupero pregresso)
contenitorecastello, Castello Malaspina, NR (recupero pregresso), Deposito museale
datazionesec. XVI ; 1500 - 1599 [NR (recupero pregresso)]
ambito culturalebottega italiana(analisi stilistica)
materia tecnicaceramica/ graffito
misurelargh. 6.4, lungh. 7.5, sp. 1
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero per i Beni Culturali e Ambientali SBAAAS PI
dati analiticiParete di scodella.NR (recupero pregresso)
notizie storico-criticheProviene dal riempimento di una torretta del nucleo medioevale e appartiene al tipo di ceramica graffita pisana monocroma. L'origine della tecnica della decorazione graffita sulla ceramica e' antichissima. E' attribuita alla Cina e, attraverso l'Asia centrale e la Persia giunse nel Medio Oriente a Bisanzio, nelle isole del Mediterraneo levantino e in Italia nel sec. XIV. Si ottiene incidendo con uno "stecco" (ecco perche' una parte di tale ceramica e' chiamata anche "graffita a stecca") la superficie rossastra della terracotta a sua volta ricoperta da un ingubbio terroso chiaro; l'incisione prende quindi il colore della terracotta, che puo' essere rossiccia, gialla o marrone; la vernice piombifera incolore, infine, copre il tutto dando l'impermeabilita' e ravvivando le tinte (cfr. Mannoni T., La ceramica medioevale a Genova e nella Liguria, Genova, 1975, p. 96 segg.; Francovich R., La ceramica medioevale a Siena e nella Toscana Meridionale, Firenze, 1982; v. anche Francovich R./ Gelichi S., La ceramica nella Fortezza medicea di Grosseto, Roma, 1980). Nella seconda metà del sec. XV tale tecnica si diffuse un po' dappertutto, in Italia, producendo sia prodotti in serie che di qualita'. In certe zone, come a Ferrara, Bologna e Padova (cfr. Reggi G., La ceramica graffita in Emilia Romagna dal sec. XIV al sec. XIX, Modena, 1971), essa raggiunge uno sviluppo artistico di prim'ordine (v. anche Farris G., Ceramica "graffita tarda" di fabbrica genovese, Atti del XVI Convegno Internazionale della Ceramica, Albisola, 1973, p. 175 segg.). La graffita a "stecca" di tipo pisano monocroma, ha un impasto color rosso ricoperto da un ingubbio sottile giallo, applicato solo sulla superficie esterna; la vetrina, molto resistente, puo' essere incolore o colorata in giallo, marrone o verde. La decorazione e' sulla superficie interna ed e' costituita da diversi cerchi sui bordi delle tese e dei cavetti, insieme a gruppi di motivi a S e a C eseguiti con la stecca, poi un motivo a rosone nel centro. La datazione di questo tipo e' da collocarsi nell'ambito del sec. XVI (cfr. Berti G./ Tongiorgi L., Ceramica pisana, secoli XIII-XV, Pisa, 1977; v. anche Tongiorgi L., Pisa nella storia della ceramica, Faenza, L, 1964). I motivi decorativi sono spesso di carattere geometrico, a graticcio nel centro, poi semicerchi, ovali, oppure qualche stemma.
bibliografiaArmanini M. G.( 1982-1983)
definizionescodella
regioneToscana
provinciaMassa Carrara
comuneMassa
indirizzoNR (recupero pregresso)
ente schedatoreS39
ente competenteS39
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Armanini M. G.; Funzionario responsabile: Russo S.; Trascrizione per informatizzazione: Isoppi P. (1997); Aggiornamento-revisione: Russo S. (1999), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); ARTPAST/ Bombardi P. (2006), Referente
anno creazione1985
anno modifica1999; 2006
latitudine44.054908
longitudine10.161497

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