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Opera d'arte a Modena

L'opera d'arte gemma - codice 08 00286079 si trova nel comune di Modena, capoluogo dell'omonima provincia sita in palazzo, comunale, Palazzo dei Musei, Palazzo dei Musei, largo Sant'Agostino, 337, Galleria Estense, cassetto 26
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bene culturalegemma
tipo schedaOA_3.00
codice univoco08 00286079
localizzazioneItalia, Emilia Romagna, MO, Modenalargo Sant'Agostino, 337
contenitorepalazzo, comunale, Palazzo dei Musei, Palazzo dei Musei, largo Sant'Agostino, 337, Galleria Estense, cassetto 26
datazionesecc. III/ V ; 200 (ca.) - 499 (ca.) [analisi stilistica; bibliografia]
ambito culturaleproduzione romana(analisi stilistica)
materia tecnicacorniola
misuremm, largh. 11.5, lungh. 9.5, sp. 3.5
condizione giuridicaproprietà Stato, Soprintendenza per il Patrimonio Storico, Artistico e Etnoantropologico di Modena e Reggio Emilia
dati analiticiCorniola arancione. Forma ellittica; Zwierlein-Diehl 4. D/ seguendo il contorno della pietra, serpente che si morde la coda (Ouroboros), all'interno del quale si trova iscrizione magica (logos magico) su cinque righe; R/ tre "charakteres".NR (recupero pregresso)
notizie storico-criticheL'iscrizione entro ouroboros sul D/ della gemma magica della Galleria Estense di Modena presenta una versione leggermente variata della formula, ben conosciuta, "Aianagba [o Aianchba] Amorachthei [o Amorachei] Salamaza Bamaiaza": cfr. AGDS III, Kassel, tav. 113, n. 200 (corniola, III-V sec.d.C.); tav. 114, n. 201 (calcedonio, V-VI sec. d.C.); tav. 115, n. 203 (corniola, IV-V sec. d.C.); tav. 116, n. 206 (corniola, III-V sec. d.C.); Sylloge Gemmarum Gnosticarum, pp. 109-110, fig. 33 (corniola, Venezia, Museo Civico Correr); pp. 438-441, nn. 420-424). Secondo Sylloge Gemmarum Gnosticarum, pp. 109-110, questa formula quadrimembre ricorre quasi sempre su gemme aniconiche ebraizzanti, accompagnandosi solo raramente ad iconografie o iscrizioni mithriache. Comparendo i quattro teonimi anche su amuleti e papiri del filone religioso giudaico, viene posta la questione se essi possano essere identificati come i nomi delle singole lettere componenti il tetragramma di Yahweh e se l'omissione, talora riscontrabile, della vox Aianachba non possa corrispondere ad una forma trimembre del tipo Iao o Aia. Viene inoltre ipotizzato che le quattro voces corrispondenti al tetragramma potessero rappresentare quattro manifesazioni del dio nei settori del cielo. L'iscrizione sul R/ è costituita da tre "charakteres" (un asterisco a 8 raggi con cerchielli alle estremità tra 2 Z barrate con cerchielli alle estremità). Per quanto riguarda i "charakteres" su gemme gnostiche o magiche, cfr. Silloge Gemmarvm Gnosticarvm, pp. 91-92: "Le gemme gnostiche recano molto frequentemente simboli strani, che spesso assomigliano alle lettere dell'alfabeto greco, talora dotate di cerchietti alle estremità. Molti simboli sono effettivamente ispirati alla forma della lettere dell'alfabeto greco, più raramente agli alfabeti semitici. È noto che le lettere, intese come fonemi e anche come numeri, erano oggetto di complesse elucubrazioni da parte dei maghi, degli astrologi, degli Gnostici e certamente di molti altri adepti delle religioni di età imperiale. Si trattava delle lettere greche, sulla base delle quali venivano calcolate le equivalenze numeriche, che erano dunque il risultato di speculazioni di sapienti che parlano greco. … I "charakteres" sono quasi sempre simboli della forza di un dio, e talora sono invocati come se fossero gli dèi stessi. Per la loro natura semplice e ambigua, molti di loro potevano assumere valori molteplici e spesso diversi da quelli attribuiti per la prima volta da coloro che li concepirono. … Per un verso, i "charakteres" conservarono immutati nel tempo i loro significati, in maniera spesso sorprendente (come nel caso del simbolo di Zeus), mentre in altri casi essi furono risemantizzati entro / contesti culturali evidentemente diversi da quelli da cui derivavano. Per esempio in ambito giudaico medievale fu creato un alfabeto esoterico basato su "charakteres" dotati di cerchietti alle estremità". Per quanto riguarda nello specifico i "charkteres" documentati sulla gemma modenese, il segno a Z barrata con cerchielli compare sia come simbolo di Zeus (nel trattato arabo di magia noto come Picatrix) che di Kronos (nella Hygromanteia Salomonis e nelle opere di Cardano), ma è più che probabile il collegamento tra questo "charakter" e la triplice Z barrata, indicante forse il nome di Yahweh, che, del resto, era identificato sia con Zeus che con Kronos (Sylloge Gemmarvm Gnosticarvm, pp. 96-97); il segno ad asterisco risale probabilmente alla tradizione neobabilonese, nella quale era usato come un determinativo per indicare un dio, specialmente se dio del cielo; nella versione a 8 raggi con cerchielli può essere associato a Helios (nella Hygromanteia Salomonis) o interpretato come simbolo del Capricorno (in un papiro magico) (Sylloge Gemmarvm Gnosticarvm, p. 95). I gruppi di "charakteres" prevalentemente composti da segni a Z barrata con cerchielli e a asterisco sono in genere iscritti entro ouroboros (cfr. ad es. Sylloge Gemmarvm Gnosticarvm, pp. 422-423, nota 69 e, in ptc., AGDS III, Braunschweig, tav. 20, n. 195: corniola, III sec. d.C.?).
definizionegemma
regioneEmilia Romagna
provinciaModena
comuneModena
indirizzolargo Sant'Agostino, 337
ente schedatoreS28
ente competenteS28
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Tarpini R.; Funzionario responsabile: Giordani N.
anno creazione2007
latitudine44.646037
longitudine10.934481

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