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Opera d'arte a Agliè

L'opera d'arte cornice, opera isolata - codice 01 00207058 si trova nel comune di Agliè nella provincia di Torino sita in castello, museo, Castello Ducale, NR (recupero pregresso), Primo piano nobile: locale di collegamento tra la cappella di San Massimo e la Galleria verde, parete d'ingresso
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bene culturalecornice, opera isolata
tipo schedaOA_3.00
codice univoco01 00207058
localizzazioneItalia, Piemonte, TO, AglièNR (recupero pregresso)
contenitorecastello, museo, Castello Ducale, NR (recupero pregresso), Primo piano nobile: locale di collegamento tra la cappella di San Massimo e la Galleria verde, parete d'ingresso
datazionesec. XIX secondo quarto; 1825 - 1825 [documentazione; contesto]
ambito culturaleambito piemontese(analisi stilistica)
materia tecnicalegno/ pittura/ doratura/ intaglio/ scultura
misurealt. 80.5, largh. 45, prof. 2.8,
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali
dati analiticiLa cornice lignea presenta una verniciatura di colore blu scuro e nero ad effetto finto marmo, con ornati dorati. In stile neogotico, poggiante su piedi a motivi fogliacei con punte a sfera, presenta ai lati due lesene ornate da semi-colonnine con archi ogivali sormontate da tre pinnacoli di forma piramidale. Racchiudono la tavoletta centrale due fasce con decori semicircolari, quella superiore con al centro un fastigio con foglie e frutto, nel punto di raccordo con il profilo interno ad arco a sesto acuto. La parte superiore è a forma di timpano triangolare, ornata da motivi simili ad archetti pensili, e culmina in ornato centrale analogo a quello già descritto nel registro inferiore.NR (recupero pregresso)
notizie storico-criticheRileggendo a ritroso gli inventari del castello emerge che il dipinto con cornice è documentato nel sito attuale a partire dal 1876, nel 1855 si trovava in locali di deposito e precedentemente nell' "Oratorio privato con annessa Sagrestia" n. 12, attiguo alla sala gialla dell'appartamento reale, dove appare fin dal 1826. Negli inventari compresi tra il 1826 e il 1855 la descrizione del manufatto comprende anche una "custodia esteriore di noce naturale semplice" non più menzionata in epoca successiva.I registri più antichi indicano il dipinto come "abbozzetto ... con piccola cornice intagliata di gusto gottico in nero e oro" per una pala d'altare dell'abbazia di Alta Comba. Anche la bibliografia ha più volte ripetuto la relazione con l'opera commissionata nel 1826 per la cappella di Belley, raffigurata in una tela di Giovanni Battista Migliara, l' "Interno della cappella detta di Bellei in Altacomba, dove riposano le ceneri di S. M. Carlo Felice", del 1833, conservata in Galleria d'Arte Moderna a Torino (cfr. Piergiorgio Dragone, "Pittori dell'Ottocento in Piemonte. Arte e cultura figurativa 1830-1865", Torino 2001, p. 8). "Nella composizione, negli elementi raffaelleschi della Vergine con il Bambino, nella generale atmosfera del quadretto ricca, e non solo nella cornice, di tratti che evocano un favoloso medioevo, il dipinto mostra chiare derivazioni da Ingres (cfr. voce biografica in E. Castelnuovo-M. Rosci, a cura di, "Cultura figurativa e architettonica negli stati del Re di Sardegna 1773-1861", catalogo della mostra, Torino 1980, v. III p. 1486 e v. I p. 353 cat. n. 330 di Castelnuovo E.). Il bozzetto, "di pronunciato gusto trobadour" (cfr. voce biografica di G. Gaia in "La pittura in Italia. L'Ottocento", Milano 1990, vol. II pp.1020-1021), è stato pubblicato nuovamente da Enrico Castelnuovo, il quale sottolinea come " le forme <<à la Ingres>>" sono inserite nella cornice neo-gotica dovute alla "regia di Melano", che impone forme ogivali (cfr. E. Castelnuovo, "Hautecombe: un paradigma di <>". Estratto da "Giuseppe Jappelli e il suo tempo", a cura di G. Mazzi. Congresso internazionale di studi, 21-24 Settembre 1977, Padova 1982, p. 129 f. 5). Secondo Edith Gabrielli il "bozzetto di Gioacchino Serangeli per la pala dell'Abbazia di Altacomba ... va collocato fra il 1820 e il 1826" (cfr. Edith Gabrielli, "Le decorazioni e gli arredi" in D. Biancolini - E. Gabrielli, "Il Castello di Agliè. Gli Appartamenti e le Collezioni", Torino 2001, pp. 61, 98 n. 335). La documentazione d'archivio consultata per il cantiere decorativo d'Hautecombe rivela che la commissione della pala d'altare risale al 1825 ed il pagamento a febbraio 1826, per cui si desume che il bozzetto sia stato eseguito nel secondo semestre del 1825.
committenzaSavoia Carlo Felice di Re (1825)
bibliografiaCastelnuovo E./ Rosci M.( 1980)v. I p. 353 cat. n. 330 di Castelnuovo E.; Castelnuovo E.( 1981)p. 129 f. 5; Biancolini D./ Vinardi M. G.( 1996)pp. 46-47 di Ragusa E.; Biancolini D./ Gabrielli E.( 2001)pp. 61, 98 n. 335; Dragone P.( 2002)pp. 238, 365 di Ma
definizionecornice
regionePiemonte
provinciaTorino
comuneAgliè
indirizzoNR (recupero pregresso)
rapportoRAPPORTO OPERA FINALE/ORIGINALE: Stadio opera: bozzetto, Opera finale/originale:dipinto, Data opera finale/originale: , Collocazione opera finale/originale: Francia/ Hautecombe/ Chiesa/ cappella di Belley,
ente schedatoreS67
ente competenteS67
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Traversi P.; Funzionario responsabile: Ragusa E.; Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Rocco A. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione2003
anno modifica2006
latitudine45.366166
longitudine7.775800

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