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Opera d'arte a Torino

L'opera d'arte mostra di sovrapporta, serie - codice 01 00197833 si trova nel comune di Torino, capoluogo dell'omonima provincia sita in villa, museo, Villa della Regina, Compendio di Villa della Regina, NR (recupero pregresso), Piano primo, Appartamento di S.M, Anticamera verso levante - 27: parete nord; parete ovest; parete sud (ora a Palazzo Carignano)
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bene culturalemostra di sovrapporta, serie
tipo schedaOA_3.00
codice univoco01 00197833
localizzazioneItalia, Piemonte, TO, TorinoNR (recupero pregresso)
contenitorevilla, museo, Villa della Regina, Compendio di Villa della Regina, NR (recupero pregresso), Piano primo, Appartamento di S.M, Anticamera verso levante - 27: parete nord; parete ovest; parete sud (ora a Palazzo Carignano)
datazionesec. XVIII secondo quarto; 1725 - 1749 [analisi stilistica; bibliografia]
ambito culturaleambito piemontese(analisi stilistica)
materia tecnicalegno/ intaglio/ pittura/ doratura
misurealt. 156, largh. 162,
condizione giuridicaproprietà Stato, Ministero per i Beni e le Attività Culturali
dati analiticiSerie di sei cornici di sovrapporta a luce quadrata con fondo grigio-azzurro e ornati a conchiglia nei quattro angoli.NR (recupero pregresso)
notizie storico-criticheCome già precisato da Gelsomina Spione nella precedente scheda di precatalogo gli inventari di Villa della Regina non offrono una descrizione precisa delle sei cornici di sovrapporta in cui erano racchiuse sei tele riferite da Angela Griseri a Giovanni Battista Crosato (A. Griseri, Un inventario per l'esotismo. Villa della Regina 1755, Torino 1988, p. 22, nota 61). Le indicazioni si riferiscono più puntualmente alle chiambrane sulle quali queste cornici erano collocate: così l'"Inventaro de mobili, ed altri oggetti esistenti nel Palazzo della Vigna di S. M." (Torino, Biblioteca Reale - sc. 45) compilati nel 1755 ricorda sei "[...] cornici a chiambrane con intagly dorati in fondo griggio". La stessa descrizione è ripetuta integralmente nella successiva inventariazione compilata nel 1767. All'inizio del XIX secolo gli "Inventari Villeggiature Reali presso Torino. Villa detta della Regina" (Biblioteca Reale di Torino, sc. 45) compilati nel 1819 citano brevemente le cornici della stanza denominata "Camera ove si trattengono le famme": "[...] sei sopraporta [...] (tutti questi quadri e gli avanti descritti sono guarniti di cornici liscie ed intagliate dorate)". Pochi anni più tardi il consierge Felice Boozoky nell'"Inventario di tutti li mobili, oggetti di addobbamento ed altri diversi di Regia Spettanza esistenti nel Palazzo della Vigna Reale detta della Regina e nelli fabbricati dipendenti [...]" (ASTO, Corte, Archivi Privati, Castelli Berroni - m. 19) posti sotto la sua custodia nel 1845, ricorda nella "Camera successiva a levante per le Famme" "sei stipiti di porte in tutto simili a quelli della precedente camera [colorite bigio con tre membrature e cappelletto intagliato e dorato] con sovraporte dipinti su tela rappresentanti soggetti favolosi della Mitologia di Ignoto (0.93x1,12)", ancora menzionati nei "Testimoniali di Stato della Vigna della Regina ed annesso Palazzo Chiablese" (ASTO, Corte, Istituti Assistenza e Beneficenza - cat. 11, m. 653) compilati nel 1864, in cui la stanza è ormai indicata solo con il numero 19: "sei stipiti aventi tre membrature intagliate e dorate con capello avente due membrature ed ornati pure intagliati e dorati su fondo bigio scuro". Le sei cornici di sovrapporta sono in legno di pioppo, dipinto sul fondo con una tinta grigio-azzurra e dorato negli intagli, in armonia con il resto dell'arredo fisso di questo ambiente.I risultati delle analisi compiute dal dott. Stefano Volpin su alcuni campioni prelevati da porte, sovrapporte e cornici con intagli dorati e policromi, hanno evidenziato la presenza di uno spesso strato preparatorio composto almeno da quattro stesure sovrapposte di gesso e colla animale sul quale si stende un uniforme strato pittorico grigio azzurro composto da una matrice chiara di biacca data a tempera (una tempera grassa), entro la quale sono disperse piccolissime particelle blu, cioè un pigmento composto da un colorante organico assorbito su calcite, una sorta di "lacca azzurra" come quella individuata nel corso delle precedenti analisi condotte sulle boiseries della Villa.Nelle parti dorate lo strato preparatorio, composto sempre da gesso e colla animale, è ricoperto da un sottile strato di colore rosso-arancione formato da una miscela di terre argillose ricche di ossidi di ferro e leganti organici proteici. Si tratta quindi di uno strato di bolo rosso che sottende la foglia d'oro stesa con la tradizionale tecnica a guazzo su bolo. La lamina metallica è composta da oro puro e appare particolarmente assotigliata e disomogenea. Su questa è stata infine stesa una sottile pellicola di colore bianco composta da biacca in un legante organico di natura oleo-proteica.
bibliografiaGriseri A.( 1988)p. 22
definizionemostra di sovrapporta
regionePiemonte
provinciaTorino
comuneTorino
indirizzoNR (recupero pregresso)
ente schedatoreS67
ente competenteS67
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Spione G.; Funzionario responsabile: Mossetti C.; Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Manchinu P. (2007), Referente scientifico: NR (recupero pregresso);
anno creazione1998
anno modifica2007
latitudine45.071707
longitudine7.678011

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