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Opera d'arte di Tamagnini Torquato (1886/1965), a Pescara

L'opera d'arte di Tamagnini Torquato (1886/1965), - codice 13 00283051 - 0 di Tamagnini Torquato (1886/1965), si trova nel comune di Pescara, capoluogo dell'omonima provincia sita in piazza, Piazza Emilio Alessandrini, Piazza Emilio Alessandrini
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bene culturalemonumento ai caduti, ad obelisco, monumento ai martiri della Repubblica Partenopea Ettore Carafa e Gabriele Manthonè
tipo schedaOA_3.00
codice univoco13 00283051 - 0
localizzazioneITALIA, Abruzzo, PE, Pescara, PESCARAPiazza Emilio Alessandrini
contenitorepiazza, Piazza Emilio Alessandrini, Piazza Emilio Alessandrini
datazionesec. XX ; 1918 (post) - 1924 (ante) [fonte archivistica]
autoreTamagnini Torquato (1886/1965),
materia tecnicatravertinobronzo
misurecm, alt. 500, largh. 580, prof. 450,
condizione giuridicaproprietà Ente pubblico territoriale, comune di Pescara
dati analiticiIl monumento presenta un’articolata strutturazione architettonica, completata da alcune epigrafi e da due inserimenti in bronzo. La messa a terra è costituita da una basamento gradonato scandito, ai quattro vertici, da bassi pilastrini quadrangolari. Su tre lati, inoltre, sono state inserite delle rampe inclinate. Segue un basamento caratterizzato, frontalmente, dall’epigrafe dedicatoria e, posteriormente, da un cartiglio in bronzo. Quest’ultimo contiene l’antico stemma della città di Pescara, posto tra le due annate della prima guerra mondiale, incise a numeri romani. Il cartiglio racchiude in sé anche altri elementi come la daga, i festoni di alloro e due teste d’aquila. Sul basamento, si colloca un tronco di piramide, dai profili smussati, lungo i fianchi del quale sono state incise le brevi biografie di Ettore Carafa e Gabriele Manthonè. Frontalmente, invece, l’elemento si caratterizza per un medaglione in bronzo con i ritratti stilizzati dei due patrioti, sormontato da una decorazione a foglie di quercia, incise nel marmo. L’insieme è coronato dall’obelisco, alla cui base campeggia un’altra breve iscrizione dedicatoria.soggetto assenteSTEMMI, EMBLEMI, MARCHI: Classe di appartenenza: stemma, Qualificazione: civile, Identificazione: Antico stemma della città di Pescara, Posizione: retro/ base dell'obelisco/ applicazione bronzea/ al centro, Descrizione : Lo stemma ritrae dei bastioni merlati, le mura e una chiesa con campanile. La struttura poggia sull’acqua mentre, in cielo, si riconosce una stella cometa.,
notizie storico-criticheIl monumento ai caduti di Pescara era già stato inaugurato alla data del 26 aprile 1924, quando la Giunta municipale redasse la delibera allegata alla presente scheda. In quella occasione, venivano tributati i ringraziamenti alla filodrammatica “Aternum” e al suo direttore, nonché presidente del Comitato promotore, cav. Leopoldo Mascaretti, grazie ai quali l’opera era stata donata alla città. Dal documento non emerge chiaramente se la citata celebrazione del precedente 22 aprile coincidesse con la effettiva inaugurazione del monumento. Dall’esame dell’altra documentazione, invece, si apprende che le parti in bronzo ne furono asportate nel 1942, nell’ambito della campagna di requisizione del bronzo, promossa dal governo fascista. Il monumento perse, così, sia la figura del soldato morente, sia quella della Vittoria che lo incoronava, ma non il cartiglio oggi visibile sul retro del basamento. Nella stessa sorte, d’altronde, incorse anche il monumento ai caduti di Castellammare Adriatico, dello scultore ortonese Guido Costanzo. Invece, da una lettera inviata al Podestà nel 1941, proprio in merito all’operazione di rimozione, è emersa l’attribuzione del monumento di Pescara a Torquato Tamagnini. Su carta intestata della sua Casa d’arte, la Corinthia, si legge che la ditta era a disposizione per qualsiasi lavoro di sostituzione o modifica, al monumento che fu realizzato dal Direttore, specificando che tale precedente avrebbe consentito anche una riduzione delle spese. Nel frattempo, nel 1927, era nata la provincia di Pescara attraverso l’istituzione dell’omonimo comune, frutto dell’unificazione territoriale dei due borghi. Pescara e Castellammare, infatti, sorgevano sulle due sponde del fiume Aterno e appartenevano l’una alla provincia di Chieti, l’altra a quella di Teramo. Si decise, anche a causa della suddetta rimozione del bronzo, di progettare un unico monumento ai caduti della Grande guerra, in marmo, che avrebbe definitivamente sostituito i resti dei due precedenti. Il progetto non andò mai in porto, per cui i resti del monumento di Castellammare furono rimossi, mentre la parte marmorea del monumento di Pescara venne riutilizzata. Nel 1949, attraverso l’inserimento di alcune epigrafi, l’opera diventava il monumento ai martiri della Repubblica partenopea, Ettore Carafa e Gabriele Manthonè. Negli anni Novanta, infine, vi è stato inserito un clipeo in bronzo con i ritratti stilizzati dei due patrioti.
georeferenziazionelocalizzazione fisica: x: 14.21383004; y: 42.460082303; metodo di georeferenziazione: punto esatto; tecnica di georeferenziazione: rilievo da foto aerea senza sopralluogo; base di riferimento: ICCD1004366_OI.ORTOI; 3-11-2014; (2374689) -ORTOFOTO 2006- (ht
definizionemonumento ai caduti, ad obelisco
denominazionemonumento ai martiri della Repubblica Partenopea Ettore Carafa e Gabriele Manthonè
regioneAbruzzo
provinciaPescara
comunePescara
localitaPESCARA
indirizzoPiazza Emilio Alessandrini
ente schedatoreS106
ente competenteS106
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Pellino C.; ; Funzionario responsabile: Referente scientifico: Semproni M.Tomassetti P.L.
anno creazione2014
latitudine42.460082
longitudine14.213830

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