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Opera d'arte di Galassi Filippo (1685/ ante 1757), a Cassino

L'opera d'arte di Galassi Filippo (1685/ ante 1757), - codice 12 00841236 di Galassi Filippo (1685/ ante 1757), si trova nel comune di Cassino nella provincia di Frosinone
immagine - immagine non disponibile -
bene culturaleacquasantiera pensile
tipo schedaOA_3.00
codice univoco12 00841236
localizzazioneITALIA, Lazio, FR, Cassino
datazionesec. XVIII ; 1731 ((?)) - 1733 ((?)) [bollo]
autoreGalassi Filippo (1685/ ante 1757),
materia tecnicarame/ doraturaargento/ fusione/ sbalzo/ cesellatura/ doratura
misurecm, alt. 45, largh. 31,
condizione giuridicaproprietà Stato
dati analiticiAl centro della placchetta, è raffigurata la Vergine Maria nell'atto di stringere a sé il Bambino. La scena è inquadrata da due volute ornate da cherubini, che si ripetono anche sul timpano e sul bordo superiore della piccola conca a forma di conchiglia, e da ghirlande.Personaggi: Madonna, Gesù Bambino. Figure: cherubini.STEMMI, EMBLEMI, MARCHI: Classe di appartenenza: bollo, Qualificazione: camerale, Identificazione: n. 93?, Posizione: nell'ovale, a sinistra, Descrizione : cappellino e chiavi decussate, ; STEMMI, EMBLEMI, MARCHI: Classe di appartenenza: bollo, Qualificazione: argentiere, Identificazione: Galassi Filippo, Posizione: nell'ovale, a sinistra, Descrizione : leone rampante su tre monti,
notizie storico-criticheIl manufatto, di aggraziato gusto rococò, è la chiara espressione della cultura figurativa dell'epoca e dell'estro poliedrico degli argentieri. Sul raffinato oggetto sono impressi il bollo camerale - si tratta probabilmente del bollo contrassegnato con il n. 93, in uso dal 1731 al 1733 - e quello di Filippo Galassi, orefice e argentiere spoletino attivo a Roma nella prima metà del Settecento. All'argentiere dobbiamo con molta probabilità attribuire anche un'altra acquasantiera impreziosita da lapislazzuli, sempre custodita a Montecassino (Catello 1993, fig.23). I due preziosi oggetti presentano delle stringenti affinità, come dimostrano nel complesso la struttura progettuale, il repertorio stilistico e, soprattutto, la rappresentazione, pressoché identica, del medaglione centrale tra ghirlande, volute e testine d'angelo. Questa seconda acquasantiera può essere identificata con quella citata da Lipinsky nel 1949. Infatti, grazie allo spoglio sistematico di un fondo inedito conservato presso l'Archivio Segreto Vaticano, lo studioso trovò un volume sul maestro argentiere e su tre oggetti che questi realizzò per il Palazzo Apostolico, tra i quali "Un immagine in argento, in lastra tirata a bassorilievo, raffigurante la Vergine con il Bambino, racchiusa entro una cornice di metallo dorato, centinata, con applicazioni di argento e di lapislazzuli ed altre pietre dure. In basso era fissata una piletta per l'acquasanta". Galassi ottenne la patente di maestro a Roma il 29 dicembre del 1720 e a partire dall'anno successivo subentrò nella bottega già diretta da Giuseppe David e dai Laurenti. Orafo personale di papa Clemente XI (1700-1721) e Console del Collegio degli orafi e argentieri, l'artista soggiornò a Roma per quasi un trentennio e fu sicuramente "capace di tener testa alla concorrenza di altri artisti, suoi attivissimi contemporanei" (Lipinsky 1949, p. 93).
bibliografiaBulgari Calissoni A.( 1987)p. 218; Catello C.( 1993)fig. 24; Lipinsky A.( 1949)pp. 191-195
definizioneacquasantiera pensile
regioneLazio
provinciaFrosinone
comuneCassino
ente schedatoreS168
ente competenteS168
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Papini M. L.; Funzionario responsabile: .; Trascrizione per informatizzazione: Spinucci M. (2012); Aggiornamento-revisione: Catalano D. (2012), Referente scientifico: .; Minati M. (2012), Funzionario responsabile: Montevecchi B., Refer
anno creazione2000
anno modifica2012; 2012; 2014

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