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Opera d'arte di Boulogne Jean de detto Giambologna (1529/ 1608), Portigiani Domenico fra (1536/ 1601), a Firenze

L'opera d'arte di Boulogne Jean de detto Giambologna (1529/ 1608), Portigiani Domenico fra (1536/ 1601), - codice 09 00286302 di Boulogne Jean de detto Giambologna (1529/ 1608), Portigiani Domenico fra (1536/ 1601), si trova nel comune di Firenze, capoluogo dell'omonima provincia
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bene culturalecandelabro, serie
tipo schedaOA_3.00
codice univoco09 00286302
localizzazioneITALIA, Toscana, FI, Firenze
datazionesec. XVI ; 1579 (ca) - 1589 (ca) [bibliografia]
autoreBoulogne Jean de detto Giambologna (1529/ 1608), Portigiani Domenico fra (1536/ 1601),
materia tecnicabronzo
misurecm, alt. 173.5, largh. 65, prof. 65,
condizione giuridicaproprietà Stato
dati analiticiBase treppiede con volute a sezione triangolare decorata da mescherone e scudo araldico, fusto a anfora, nodo, balausto, bocciolo.n.p.STEMMI, EMBLEMI, MARCHI: Classe di appartenenza: stemma, Qualificazione: familiare, Identificazione: Salviati, Quantità: 2, Posizione: sulla base, Descrizione : d'argento alle tre bande doppiomerlate di rosso, ; STEMMI, EMBLEMI, MARCHI: Classe di appartenenza: stemma, Qualificazione: familiare, Identificazione: Nerli, Posizione: sulla base, Descrizione : palato d'argento e di rosso, alla fascia attraversante d'azzurro, ; STEMMI, EMBLEMI, MARCHI: Classe di appartenenza: stemma, Qualificazione: familiare, Identificazione: Da Gagliano, Posizione: sulla base, Descrizione : d'argento al leone di rosso, su tutto le cotisse di nero,
notizie storico-criticheLa cappella dedicata a Sant'Antonino nella chiesa di S. Marco fu costruita e ornata tra il 1579 e il 1589 su committenza dei fratelli Averardo e Antonio Salviati. Anche se questi candelabri non vengono nominati espressamente nella descrizione della cappella pubblicata da Tommaso Buoninsegni nel 1589, sia lo stile, sia la presenza delle armi Salviati, Salviati-Nerli e Salviati-Da Gagliano, indicano che furono eseguiti nell'ambito di questi lavori. Infatti, Gori e Richa li indicano come opere di Giambologna (l'ideatore sia del parato architettonico della cappella, sia delle singole statue che la ornano) gettate da fra Domenico Portigiani che viene nominato dal Buoninsegni quale fonditore dei sei bassorilieri, dell'effigie di Sant'Antonino in bronzo oggi conservato in sagrestia, della grata originale dell'altare e degli "altri getti" della cappella Salviati. L'attribuzione del disegno dei candelabri a Giambologna è ribadita dai Paatz, dalla Dhanens e dall'Avery. Nella fotografia Alinari il candelabro risulta sormontato da una sovrastruttura che lo trasformava in un candeliere a tre bracci.La recente (1996) pubblicazione del quaderno di pagamenti della cappella precisa anche la presenza di altre maestranze nella bottega addette alla rinettatura dei bronzi di arredi come candelabri e grate dell'altare, per le quali non sono specificati i ruoli.
committenzaSalviati Averardo; Salviati Antonio (1579)
bibliografiaGori A.F.( 1728)pp. XXVII-XXVIII; Richa G.( 1754-1762)v. VII (1758), p. 151; Kirchen Florenz( 1940-1954)v. III (1952), p. 30; Dhanens E.( 1956)pp. 254, 260; Avery C.( 1987)pp. 197, 157 n. 35; Karwacka Codini E./ Sbrilli M.( 1996)pp. XIX-XVI, XVIII
definizionecandelabro
regioneToscana
provinciaFirenze
comuneFirenze
ente schedatoreS156
ente competenteS156
autori della catalogazioneCompilatore scheda: Goldenberg; Funzionario responsabile: Damiani G.; Aggiornamento-revisione: ARTPAST/ Querci R. (2006), Referente scientifico: NR (recupero pregresso); Romagnoli G. (2010), Referente scientifico: Sframeli M.;
anno creazione1988
anno modifica2006; 2010

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